si Elena Andreasi
Torino, 11 set. (LaPresse) – Due dita possono raccontare la storia di una vita? Sì, se a portare in scena gioie e dolori sono la sensibilità e l’abilità di Michèlle Anne De Mey e Jaco Van Dormael, responsabili rispettivamente di coreografie e messa in scena dello spettacolo ‘Kiss & cry’. Si tratta di un mix di teatro, nanodanza, regia cinematografica, effetti ottici e bricolage, in scena in questi giorno alle Fonderie Limone di Moncalieri, in provincia di Torino, nell’ambito della stagione 2015 del festival TorinoDanza.
Impossibile definire pienamente questo spettacolo, che racconta con linguaggi diversi la storia di una donna e dei suoi cinque amori, fra speranze disattese e lo scorrere impietoso del tempo, rappresentato dai treni che passano alla stazione. Non ci possono essere mezze misure: uno show di questo tipo rapisce il cuore oppure non piace affatto. La maestria e precisione con cui viene portata sulla scena questa storia senza tempo, però, non lascia quasi nessuno indifferente: le dita dei due danzatori che si intrecciano e danzano davanti all’obiettivo della cinepresa, fatta scorrere su dei binari, riescono a diventare persone a tutti gli effetti, a trasformarsi continuamente a seconda delle esigenze della narrazione. E inoltre tutti possiamo essere quella anziana donna che alla stazione ripensa all’amore perduto della giovinezza, a quell’unico sentimento puro e perfetto che – ci raccontano gli artisti – “è durato solo pochi secondi”.
‘Kiss & cry’ è una favola moderna, dura e spietata, ma che non può esistere senza una componente di dolcezza, che lascia uno spiraglio di speranza. L’idea originale è della coreografa Michèlle Anne De Mey e del regista Jaco Van Dormael, in creazione collettiva con il danzatore Gregory Grosjean, l’autore Thomas Gunzig, il cameraman Julien Lambert, la set designer Sylvie Oliveì, il creatore delle luci Nicolas Olivier.
All’inaugurazione della stagione 2015 di TorinoDanza tenutasi il 9 settembre proprio con lo spettacolo ‘Kiss & cry’ erano presenti fra gli altri il rettore dell’Università degli Studi di Torino Gianmaria Ajani, l’assessore alla Cultura di Torino Maurizio Braccialarghe e il diretore di TorinoDanza Gigi Cristoforetti.
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