Torino, 15 giu. (LaPresse) – Cinque giorni per conoscere il Butoh, ovvero la danza contemporanea giapponese. A partire da oggi sino a sabato 20 torna a Torino, per la seconda edizione, il Moving Bodies Festival – Butoh & live Art. Ambra Gatto Bergamasco, curatrice del Festival, porta in Italia, passando per l’Irlanda e la Scozia, l’arte del Butoh, antica forma di danza nata negli anni cinquanta in Giappone, che è al contempo filosofia e stile di vita.
Portando famosi artisti europei che affiancano i più rinomati esponenti del Butoh in Giappone, la curatrice avvicina a questa danza nata come strumento di liberazione da un codice estetico troppo rigido e che non permetteva all’anima di librarsi e danzare.
Un tipo di ballo poetico e brutale insieme, delicato e travolgente, il Butoh ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale: il più grande interprete di Butoh, Kazuo Ohno, che danzò fino a 103 anni, fu considerato uno tra i più grandi danzatori e ballerini al mondo, consulente tra gli altri di Pina Bausch.
Gli artisti presenti a questa edizione appartengono sia al Butoh che alle arti performative, tre famosi artisti giapponesi: Minako Seki, Ken Mai e Natsuko Kono incontrano tre grandi artisti europei: Ambra Bergamasco, Choko-Butoh Research Group e Fergus Byrne.
Il festival apre il stasera con il Butoh Café, serata dedicata alla conoscenza del Butoh attraverso un laboratorio ed improvvisazione aperta a tutti; martedì 16 lo Show Case in cui tre artiste piemontesi – Sara Bracco, Maurizia Mannucci ed Elisa Spagone – esibiranno un work in progress al termine del quale vi sarà una conversazione e spiegazione del lavoro; mercoledì 17 show di Francesca Garrone e Natsuko Kono; giovedì 18 Fergus Byrne + Choko Butoh Research Group; venerdì 19 Ambra G. Bergamasco e Ken Mai; sabato 20 Minako Seki. Tutti gli spettacoli iniziano alle 21 tranne venerdi 19 alle 20.15; biglietti 12 euro intero, 10 euro ridotto.
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