Roma, 23 apr. (LaPresse) – Quella volta che David Lynch minacciò di uccidere Nanni Moretti: il regista di ‘Mia madre’ l’ha raccontata oggi ospite del programma di Rai Radio2 ‘Non è un paese per giovani’. Parlando del Festival di Cannes, Moretti ha raccontato l’aneddoto del 2001, quando al Festival vinse la Palma d’oro con ‘La stanza del figlio’. In quell’occasione c’era anche David Lynch che vedendolo passare gli disse: “Un giorno o l’altro ti ammazzo!”. “Se una cosa del genere te la dicono i fratelli Coen ti fa pure ridere ma detto da David Lynch fa un po’ paura!” ha raccontato Moretti. “Gli ho detto che non sapevo nemmeno che premio avessi vinto. Lui mi ha risposto così: ‘Ti ammazzerò comunque'”.

Nella lunga intervista con il collega Giovanni Veronesi, che conduce la trasmissione insieme a Max Cervelli, Moretti ha raccontato un altro episodio dalla Croisette, avvenuto nel 2006 quando presentò ‘Il Caimano’. “Avendo fatto parte della giuria, sapevo bene che quando questa si riunisce il primo ad essere contattato è il vincitore. Per questo aspettavo la telefonata e ho deciso di andare a vedere una partita di calcio di mio figlio, che aveva 10 anni. “Avevo sempre il telefono in mano. Il tempo passava ed ero ormai sicuro che non mi avrebbero chiamato. Quindi ad un certo punto me la sono presa con un bambino della squadra avversaria che faceva molti falli. Ad un certo punto il Dirigente della squadra avversaria mi ha detto: ‘Mi meraviglio di lei, che è una persona intelligente!’ e io gli ho detto ‘Ma chi gliel’ha detto che sono intelligente?'”.

che quest’anno torna in concorso con ‘Mia madre’ a Cannes, ha parlato della scaramanzia: “Avevo un rituale quando uscivano i miei film ma quest’anno non sono riuscito a metterlo in pratica: andare ad Ostia dove un amico ha un bar e un cinema”.

‘Mia madre’ è un film molto personale. Il cineasta ha spiegato perché ha smesso di fare film politici. Non perché sia troppo complessa: “No, io sapevo che sarebbe stato solo un periodo. I movimenti nascono e sono sempre discontinui. Per me la politica è un mestiere ed è anche difficile”.

Tra i temi affrontati nell’intervista, anche la possibile fine della sua carriera: se decidesse di chiudere col cinema, ha detto il regista, “Non lo annuncerò. Quando si annuncia sembra sempre non sincero, sembra promozione. Lo farò quando non avrò più niente da raccontare o non avrò più energie”, ha detto Moretti a Radio2, ammettendo che “Mi basterebbe una mezz’ora di serenità al giorno per essere felice”.

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