Edimburgo (Regno Unito), 11 giu. (LaPresse/AP) – J. K. Rowling vuole che il Regno Unito resti tale. L’autrice della saga del maghetto Harry Potter ha cominciato ad interssersi della politica dei ‘Babbani’, annunciando di aver donato un milione di sterline per la campanga contro l’indipendenza scozzese. Gli scozzesi sono chiamati al voto il prossimo 18 settembre per decidere tramite referendum se lasciare dopo 300 anni la loro unione con l’Inghilterra e diventare un Paese indipendente. La Rowling, che vive ad Edimburgo, ha annunciato di aver deciso che “Mentre l’indipendenza ci potrebbe dare delle opportunità, porta con sé anche dei seri pericoli”. “Più ascolto la campagna per il sì, più mi preoccupo della minimizzazione e perfino della negazione dei rischi”, ha scritto sul suo sito. “Questa separazione non sarà veloce e pulita – ha aggiunto – ci vorrà la microchirurgia per districare tre secoli di stretta interdipendenza”.

La Rowling – che ha donato milioni di sterline per la lotta contro la sclerosi multipla, la malattia che ha ucciso sua madre – si è detta particolarmente preoccupata dall’impatto sull’economia e sui finanziamenti della ricerca medica in Scozia. La scrittrice ha detto che il referendeum sarà un momento fondamentale per il Paese: “Spero solo con tutto il cuore che non avremo mai motivo di guardare indietro e sentire di aver fatto un grave errore storico”.

La Rowling, tra gli scrittori più ricchi della Gran Bretagna, ha annunciato la “consistente donazione” per la campagna anti-indipedenza ‘Better Together’. Il portavoce Mark Hutchinson ha confermato la cifra, corrispondente a oltre 1 milione 239mila euro.

Molte celebrità scozzesi hanno rifiutato di rendere noto come voteranno, tuttavia c’è un’eccezione: l’ex James Bond Sean Connery è un noto sostenitore dell’emancipazione da Londra.

La Rowling, nata e cresciuta in Inghilterra, ha già previsto che alcuni attivisti pro-indipendenza attaccheranno le sue opinioni per le sue origini. Ed ha paragonato questo atteggiamento all’ossessione dei cattivi della sua saga per il ‘puro sangue di mago’ contro i cosiddetti ‘mezzosangue’. “Quando le persone cercano di portare il dibattito sulla purezza della tua stirpe, il loro atteggiamento comincia a diventare un po’ troppo simile a quello dei Mangiamorte per i miei gusti”, ha scritto.

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