New York (New York, Usa), 24 mag. (LaPresse/AP) – Sembra che Will Smith non si sia ancora ripreso dal tentativo di bacio di un giornalista subito la scorsa settimana a Mosca alla prima di ‘Man in black 3’. L’attore aveva reagito in modo molto naturale evitando l’originale approccio e dando un buffetto sulla guancia all’ammiratore. La scena aveva divertito molto tutti i presenti tranne Smith che già allora era parso contrariato. E la star continua a dar segni di non gradire l’accaduto, evitando di parlarne. Tommy Lee Jones, co-protagonista nella pellicola sugli alieni, ieri alla prima del film a New York avrebbe chiesto ripetutamente a Smith “Come va la vita a Mosca?”.
I rappresentanti della Sony Picture e il team di portavoci della star avevano ripetutamente detto ai media di non parlare dell’accaduto ma probabilmente si sono dimenticati di dirlo a Jones. Sembra che Smith alle ripetute provocazioni del collega abbia risposto abbracciandolo, chiamandolo sciocco e commentando che quello che era successo a Mosca era stato “molto triste”. Al di là dell’apparente tranquillità i due attori dopo essersi separati dall’abbraccio si sono diretti separatamente dai giornalisti. Il resto della manifestazione invece è stato tutto dedicato a Josh Brolin, la cui interpretazione di un giovane agente è stata ritenuta degna di un Oscar.
“Se l’Agente K che interpreta – ha commentato Will Smith – fosse una persona reale, Josh ne avrebbe fatto il perfetto ritratto in questo film. Dovrebbe essere nomitato per un Academy Awards. La gente non riconosce il livello e la qualità della recitazione”. Brolin ha sostenuto di non aver mai chiesto al più esperto Jones consigli su come recitare ma di aver visto tutti i suoi vecchi film e il ‘Man in black’ originale almeno 50 volte. “Ho provato, ho parlato da solo – ha raccontato Brolin – ho fatto tutte quelle cose che hanno fatto pensare alla mia famiglia che fossi matto ma questo è il mio lavoro”. ‘Men in black 3’ sarà nelle sale di Stati Uniti e Regno Unito a partire da venerdì.