Roma, 16 mag. (LaPresse) – “Io non c’entro nulla, assolutamente nulla con i movimenti di denaro. Un regista pensa all’opera che deve girare. Pensa a quello che deve diventare film, non si occupa del resto. Di tutto il resto si occupa la produzione”. Così Matteo Garrone a Repubblica.it per difendersi dalle accuse del pentito Oreste Spagnuolo, secondo il quale sarebbe stata pagata una somma di 20mila euro ai Casalesi per autorizzare la troupe cinematografica a girare ‘Gomorra’ nella zona di Castel Volturno. Il regista è stato ascoltato il 14 maggio scorso come teste dai magistrati che indagano sulla presunta tangente. Garrone, ieri in partenza per il Festival di Cannes, dove presenta l’unica pellicola italiana in concorso, ‘Reality’, ha aggiunto piccato: “Ma vi siete chiesti perché questa storia, che sta lì almeno da tre o quattro mesi, viene tirata fuori adesso? Perché proprio ora che ho un film da portare a Cannes?”.
I dettagli dell’episodio del pizzo, sempre negato da Garrone, sono contenuti nel libro-intervista della giornalista del Mattino Daniela De Crescenzo ‘Confessioni di un killer’ (edizioni Ancora del Mediterrraneo). Il fatto risalirebbe a cinque anni fa, durante la realizzazione di ‘Gomorra’, alla vigilia della stagione del terrore scatenata dal clan. La prima rivelazione di Spagnuolo, giudicato attendibile dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, punterebbe il dito direttamente sul regista che, per il tramite di Alessandro Cirillo detto O’Sergente, avrebbe versato 20mila euro per girare le riprese. I soldi sarebbero stati destinati a Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi. Ma Garrone, interpellato in un primo momento, risponde ai giornalisti di non avere “nulla da dire”.
Nel frattempo cinque persone che hanno avuto un ruolo importante nella pellicola sono state arrestate. L’ultimo a finire in manette è stato Nicola Battaglia, del paese di Giugliano (Caserta), che ha interpretato uno dei ragazzi sottoposti alla prova di coraggio per essere ammessi nel clan. L’elenco continua con Giovanni Venosa, nipote di Luigi, chiamato Gigino O’Cucchiere, che nel film fa la parte del giovane boss dai capelli rossi. In occasione del suo arresto, il deputato Maurizio Gasparri ha affermato: “‘Gomorra’, sul cui valore civile non discutiamo, si sta rivelando sempre di più un film che di fatto ha finanziato dei criminali. E’ vero che andava rappresentata una verità estrema, ma era proprio necessario assumere dei delinquenti? La realtà ha veramente di gran lunga superato la fantasia. Tanto più che, come dovrebbero sapere Saviano e i produttori, c’è il rischio di continuare a remunerare dei camorristi”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata