80 anni di LSD, il libro del chimico che scoprì la sostanza

80 anni di LSD, il libro del chimico che scoprì la sostanza

Pubblicato da Piano B nella settimana del Bycicle Day, contiene le riflessioni di Albert Hofmann

Ottant’anni di Lsd. Era il 19 aprile del 1943, divenuto noto come il Bycicle Day, quando Albert Hofmann scoprì quasi per caso la sostanza che avrebbe poi avuto grande successo negli anni successivi. Un interesse scientifico, il suo, che portò poi la sostanza a essere utilizzata anche in altri modi, abusata come una ‘droga’.

In realtà, Hofmann sostiene che la scoperta non fu così casuale come si crede. In un libro con le sue riflessioni, recentemente pubblicato da Piano B, ‘Lo scienziato divino. Le ultime riflessioni del padre dell’LSD’, racconta: “E’ vero che la mia scoperta dell’LSD fu casuale, ma fu il risultato di esperimenti pianificati, effettuati nell’ambito di una ricerca sistematica in campo farmaceutico e chimico. Forse è più corretto definirla un caso di serendipità, che significa cercare qualcosa, seguire un determinato programma, e trovare qualcosa di diverso, imprevisto, che può comunque rivelarsi utile”. Insomma, come spesso accaduto nella scienza, il caso c’entra poco: mentre si fanno esperimenti scientifici possono essere scoperte sostanze (o leggi, o principi, o fatti) nuovi e del tutto inaspettati ma dietro c’è comunque un percorso piuttosto rigoroso di ricerca.

Hofmann sintetizzò la sostanza in laboratorio ma solo alcuni giorni dopo si accorse dell’effetto: in quello che, appunto, è diventato il Bycicle Day. Nonostante non la avesse ingerita iniziò a notare alcuni effetti: “Magari una goccia della soluzione mi era caduta sulle dita”, dice, “non avevo ingerito nulla”. “Entrai in un curioso stato di coscienza”, arcconta, “tutto intorno a me cominciò a modificarsi: i colori, le forme e anche le percezioni dell’ego”. E poi spiega il collegamento con la bicicletta, già noto ai più: “All’epoca non disponevamo di automobili e andammo a casa in bicicletta”. Racconta l’esperienza in modo dettagliato: “Pedalavo, pedalavo, ma il tempo sembrava rimanere immobile“. E aggiunge: “Mi sembrava di rinascere”. Dalle ricerche sull’LSD, Hofmann passò poi a quelle sui funghi (“i funghi magici messicani”, li chiama) e altre sostanze con caratteristiche psicoattive.

L’uso dell’LSD in ambito psichiatrico (e l’abuso)

Il suo uso venne da Hofmann subito collegato all’ambito psichiatrico. “Per i primi dieci anni, l’LSD fu il mio ‘bambino prodigio’ e suscitò reazioni positive in ogni parte del mondo”, scrive ancora. “Poi, all’inizio degli anni Sessanta, qui negli Stati Uniti si cominciò ad abusare della sostanza. Ben presto l’ondata di popolarità dilagò nel Paese e l’LSD divenne ‘la droga numero uno’ – scrive – Fu un periodo difficile”. Più volte, nel corso dell’intervista contenuta nel libro, Hofmann ribadisce però che non avrebbe mai “immaginato che si potesse abusare dell’LSD in quel modo”. Per lui l’LSD “dovrebbe essere trattato come una sostanza sacra” e non “come una droga”.

50th anniversary commemoratioin of the 1964 bus trip across America by Ken Kesey, and his friends, the Merry Pranksters
50th anniversary commemoratioin of the 1964 bus trip across America by Ken Kesey, and his friends, the Merry Pranksters

La filosofia di Hofmann

Il libro è anche un viaggio filosofico, un ‘trip’, per restare nel tema. “Ognuno di noi, in realtà, è il filosofo di se stesso, poiché ogni essere umano esperisce il mondo in modo unico, secondo la propria unicità e, di conseguenza, ne elabora un’immagine personale”, scrive nelle prime pagine del libro pubblicato da Piano B. “Il mondo, così come lo percepiamo con i nostri occhi e gli altri organi di senso, rappresenta una realtà specificatamente adattata all’uomo, e definita dalle capacità e dai limiti dei sensi umani”, spiega in un altro punto del libro. Che è anche (un po’) un saggio sul rigore della ricerca e delle scoperte scientifiche.

Il chimico è morto nel 2008, aveva 102 anni.

‘Foucault in California’

Quello di Piano B non è l’unico libro relativo all’LSD pubblicato nell’anno dell’Ottantesimo anniversario dalla sua scoperta. Recentemente Blackie Edizioni ha pubblicato ‘Foucault in California – un viaggio filosofico e lisergico’ di Simeon Wade, che racconta l’allucinante (allucinogeno?) viaggio del filosofo Michael Foucault, sperimentando anche l’uso di sostanze stupefacenti. Un viaggio per anni messo in dubbio, del quale però sarebbero state trovate diverse prove (Heather Dundas racconta nella prefazione alcuni dettagli in più), raccontato dal suo fan, diventato amico, che gli avrebbe fatto da autista.

Fu lì, in California, sotto le stelle, ballando, e sotto l’effetto di sostanze psicotrope (pare) che Foucault stravolse l’impianto della sua ‘Storia della sessualità’. E, secondo alcuni, l’LSD ebbe un ruolo non indifferente nella costruzione di quella che resta la sua opera più importante, della quale sono stati pubblicati recentemente alcuni volumi postumi.

© Riproduzione Riservata