Salute, professor Calabrese: “Attenti a sostanze anti-fame, a rischio corpo e mente”

Salute, professor Calabrese: “Attenti a sostanze anti-fame, a rischio corpo e mente”
Giorgio Calabrese (Foto LaPresse/Andrea Panegrossi)

L’esperto: “Nei casi più gravi pensieri suicidari”

“Le sostanze anti-fame non fanno solo perdere peso: possono scatenare gastriti, pancreatiti e, nei casi più gravi, pensieri suicidari. Mettono a rischio corpo e mente”. Così il professor Giorgio Calabrese in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’. Medico specializzato in scienza dell’alimentazione, docente universitario e consulente del Ministero della Salute, Calabrese da 40 anni studia gli effetti delle diete e dei farmaci sul metabolismo.

Le sostanze più usate e i pericoli

Nell’intervista, spiega innanzi tutto quali siano le sostanze più usate per perdere peso: “Le più diffuse sono la semaglutide e la tirzepatide, note come Ozempic, Wegovy e Mounjaro. Nate per curare diabete e obesità grave, agiscono su due ormoni che regolano la fame. Riducendo l’appetito, provocano nausea e senso di disgusto verso il cibo. Ma l’effetto reale, anche nei casi clinici corretti, è modesto: circa il 15% dell’eccesso di peso in un anno. Servono a chi è obeso, non per chi vuole entrare in un vestito prima dell’estate”. Eppure oggi si trovano ovunque, anche online. “Ed è questo il pericolo. C’è chi li compra su internet o in palestra, spesso su consiglio di finti nutrizionisti. In alcuni casi prolungati sono stati segnalati disturbi depressivi e pensieri suicidari. Non sono prodotti innocui”.

I rischi per la salute

Quali sono gli altri rischi per la salute? “Possono causare gastriti, reflusso, pancreatiti. Usati senza controllo medico alterano il metabolismo e danneggiano pancreas, fegato e reni. Se poi vengono associati ad altri farmaci -diuretici, ormoni tiroidei o metormina – il rischio aumenta in modo esponenziale”. Molti si affidano anche a integratori o prodotti ‘naturali’. Sono davvero sicuri? “No -risponde-. Molti contengono principi attivi farmacologici non dichiarati: derivati anfetaminici, estratti tiroidei, sostanze che accelerano il metabolismo. Gli effetti vanno dalla tachicardia alla perdita di massa muscolare. Si perde acqua e muscolo, non grasso. E il peso torna subito se si mangia un piatto di pasta”. Il professor Calabrese ha detto che oggi la dietetica è diventata “come fare la formazione della Nazionale al bar”. “Perché tutti si improvvisano esperti. Ma la dieta è un atto clinico che richiede diagnosi, valutazione degli esami e conoscenza del quadro metabolico. Le altre figure devono seguire le indicazioni del medico, non sostituirsi a lui. Una dieta improvvisata può peggiorare patologie esistenti”. Molti, invece, si affidano a scorciatoie dei ‘guru’ social invece che a un percorso medico: “Perché -sostiene- la dieta vera richiede sacrificio e tempo. L’idea di dimagrire senza fatica è irresistibile, ma è un’illusione. Questi metodi creano dipendenza psicologica: quando falliscono, lasciano solo frustrazione e senso di colpa”.

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