La presidente della Commissione: "Il bilancio dell'Unione sarà il nuovo Piano Marshall"

Contro la disoccupazione uno scudo comune a livello europeo. L'Ue pronta a muoversi con strumenti anti crisi per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus. Il primo antidoto si chiama 'Sure' e servirà per pagare i lavoratori che potrebbero essere licenziati da quelle aziende che si ritrovano senza più ordini per shock esterni, leggi 'coronavirus'. 

Il piano- "può andare a beneficio di tutti gli Stati membri. Possiamo mobilitare 100 miliardi di euro per questo piano grazie alle garanzie degli Stati membri per 25 miliardi" ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles. "Questa è la solidarietà europea in azione", ha continuato von der Leyen. 

Per uscire dalla crisi legata alla diffusione del coronavirus "molti chiedono una sorta di Piano Marshall: io credo che il bilancio europeo deve essere il Piano Marshall che tutti insieme prepariamo come Unione europea per i cittadini europei" ha precisato.

 "Sappiamo che in questa crisi abbiamo bisogno di risposte rapide, non possiamo metterci 2-3 anni per disegnare nuovi strumenti", ha aggiunto von der Leyen. Per questo "il Bilancio Ue è lo strumento più forte che abbiamo, è uno strumento potente, trasparente e accettato da tutti i capi di Stato e di governo Ue". L'Unione vuole "disegnare il Bilancio europeo in modo che sia lo strumento cruciale di ripresa. Deve essere uno strumento molto forte. Credo che il bilancio sia la migliore espressione dell'unità e della solidarietà degli Stati membri". Per von der Leyen il Bilancio dovrà comunque "rispecchiare il nostro investimento strategico sul futuro" e "le nostre priorità non cambieranno".

Ben diversa, al momento, è la questione dei coronabond, che potrebbero essere discussi (o definitivamente archiviati) all'Eurogruppo in programma per martedì prossimo. Il premier Giuseppe Conte, in una intervista a 'Die Zeit, ribadisce che servono "ulteriori misure a supporto dei nostri sforzi fiscali", per "dare un significato più profondo al mercato comune e abbattere i muri, non costruirli".  Durante la riunione del Consiglio Ue della scorsa settimana, la cancelliera tedeca Angela Merkel aveva però ribadito la sua contrarietà ai coronabond. Il leader dell'Spd Walter Borjans, però, non è d'accordo, e spinge verso i titoli comuni "non solo per la solidarietà europea, ma anche per gli interessi nazionali". In realtà ,però, questo strumento ha bisogno di tempo per essere messo in campo. Quindi il leader dei socialdemocratici, alleato di Merkel al governo, propone di accedere al Mes, cioé proprio il Fondo Salva Stati di cui l'Italia non vuole sentir parlare.

 Lo stesso presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, sostiene che la soluzione potrebbe passare per il Fondo Salva Stati, creando un apposito meccanismo senza condizionalità. Insomma, pur se dubbiosa, Merkel potrebbe forse essere convinta a dare il via libero ad uno strumento comunitario il più possibile limitato sull'emergenza, per rafforzare i sistemi sanitari e le misure sociali più urgenti, senza dover scomodare quella Troika che farebbe infuriare la politica nostrana.

 In conferenza stampa da Palazzo Chigi, lo stesso Conte ribadisce che il Fondo Salva Stato è uno strumento "assolutamente inadeguato", perché concepito quando un singolo Paese viene colpito da uno shock finanziario. "Ai leader europei ho detto di non mi riproporre questo Mes", ma "nell'ambito di un ampio ventaglio di interventi, senza condizionalita' preventive o successive, puo' essere uno strumento fra gli altri che ci offriranno la possibilita' di mettere in piedi una strategia europea".

E il ministro Roberto Gualtieri al question time alla Camera, parla di "primo passo" della "proposta della Commissione europea di emettere titoli comuni per sostenere i sussidi di disoccupazione degli Stati membri, innovazione che l'Italia ha sostenuto da tempo". Ora il Governo "è al lavoro su una proposta concreta di emissione comune di titoli".

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