La Spagna è hotspot europeo: 'La settimana più dura'
Il coronavirus colpisce duro in Europa: più di 182mila contagi e oltre 10mila morti nel Vecchio Continente. È il bilancio, in implacabile aumento, della pandemia di Covid-19 nel Vecchio continente, dove il coronavirus sta costringendo all'isolamento milioni di persone e spingendo verso il collasso i sistemi sanitari nazionali. Dopo l'Italia, solo per contagi seconda alla Cina, ma con il macabro primato nel mondo per numero di morti, l'hotspot europeo è la Spagna. Da lunedì a martedì i nuovi contagi confermati sono stati 6.584 (+19,8%) arrivando a quasi 40mila; 514 i nuovi morti (+23,5%), in totale 2.700. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono almeno 2.636, quelle dimesse 3.794. "E' la settimana più difficile", "sperando di arrivare al picco nei prossimi giorni e poi vedere il calo", ha detto il coordinatore per le emergenze del ministero della Salute, Fernando Simon.
Mentre, come pressoché ovunque, mancano i dispositivi di protezione anche negli ospedali, sono 5.400 in Spagna i medici e infermieri contagiati, il 14% del totale. La zona più colpita è quella di Madrid, che ha il maggior numeri di nuovi casi (in tutto più di 12mila, 1.535 i morti), seguita dalla Catalogna con oltre 7.800. Nella capitale due hotel sono già stati adibiti a ospedali e altri seguiranno, e 40 sono stati messi a disposizione degli operatori sanitari. Un ospedale da campo è stato poi allestito alla fiera Ifema, di recente sede della conferenza sul clima Onu Cop25. Il Palazzo del ghiaccio, centro di pattinaggio, è stato destinato a 'morgue', dopo che quelle della città si sono riempite. La ministra della Difesa, Margarita Robles, ha anche annunciato l'apertura di un'inchiesta dopo che in varie case di riposo i militari hanno scoperto che gli ospiti erano abbandonati tra i cadaveri di anziani probabilmente morti di Covid-19.
Oltremanica, il Regno Unito si è svegliato in lockdown, dopo che il governo ha, infine, ordinato tre settimane di stop alle attività non essenziali. I casi registrati nel Paese sono 8.100, i morti oltre 420, e il premier Boris Johnson ha chiuso la maggior parte dei negozi, vietato raduni e impedito ai pendolari di spostarsi se non per lavori indispensabili. Ma sui social sono comparse fotografie di folla su treni e metropolitana, per l'incertezza su chi possa muoversi. Il sindaco Sadiq Khan ha twittato: "Dobbiamo smettere l'uso non essenziale del trasporto pubblico. Datori di lavoro: per favore sostenete il personale perché lavori da casa, a meno che sia assolutamente necessario. Ignorare queste regole significa più morti". Il ministro della Salute, Matt Hancock, ha annunciato anche che a Londra sarà allestito un ospedale da campo nel centro espositivo ExCel, con 4mila letti. E più di 11.500 ex medici e infermieri hanno risposto all'appello di tornare al lavoro nella sanità pubblica, mentre 18mila studenti di medicina entreranno in azione. In Irlanda arrivano dal governo nuove misure fra cui la chiusura dei negozi non essenziali.
Nel frattempo, i casi di contagio sono aumentati anche in Germania di oltre 4.700 unità in 24 ore, portando il totale a oltre 27mila. I morti sono 114. In Francia le vittime sono 860 e i contagiati oltre 8.600, oltre 2mila in rianimazione, e il Paese è entrato in stato di emergenza sanitaria, che attribuisce al governo poteri eccezionali. Lunedì il premier Edouard Philippe aveva avvertito: "Il periodo d'isolamento potrà durare ancora settimane". A Mulhouse, vicino al confine con Germania e Svizzera, ha intanto aperto un nuovo ospedale da campo allestito dall'esercito.
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