Il premier Conte ha firmato il decreto con le nuove restrizioni economiche che sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e contiene la lista delle attività consentite per arginare la diffusione del coronavirus. Ancora lungo l'elenco di quelle che rimangono aperte: i sindacati minacciano lo sciopero generale e accusano il Governo di aver subito le pressioni di Confindustria con il presidente Boccia che avverte: "Perderemo 100 miliardi al mese". Protesta anche il governatore lombardo Fontana. Continuano a operare tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e a quello dei trasporti. Come anche edicole, tabaccai, banche poste e assicurazioni. "Sono giorni duri, serve lo sforzo di tutti", torna a ribadire il presidente del Consiglio.
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