Per alcune tipologie al nord i tassi di incidenza sono addirittura doppi

Tra il nord e il sud Italia esiste una differenza piuttosto ampia sull'incidenza dei tumori: tra gli uomini il tasso è più basso dell'8% al Centro e del 15% al Sud rispetto al Nord e per le donne rispettivamente del 5% e del 16%. E' quanto emerge dai dati raccolti nel volume 'I numeri del cancro in Italia 2016' presentato oggi all'Auditorium del ministero della Salute. "Alla base di queste differenze – spiega l'Associazione italiana di oncologia medica – possono esserci fattori protettivi (differenti stili di vita, abitudini alimentari, fattori riproduttivi) che ancora persistono nelle regioni del Centro e Sud Italia, ma anche una minore esposizione a fattori cancerogeni (abitudine al fumo, inquinamento ambientale etc.)". Nelle regioni del Sud, però, dove gli screening oncologici sono ancora poco diffusi, non si è osservata la riduzione della mortalità e dell'incidenza dei tumori della mammella, colon-retto e cervice uterina.

Per alcuni tumori (esofago, melanoma) si confermano tassi di incidenza doppi al Nord rispetto al Sud per entrambi i sessi. Anche per il rene e la pelvi renale l'incidenza è marcatamente minore al Sud in entrambi i sessi, così come per il tumore della prostata che continua a far registrare tassi di incidenza più elevati nelle regioni del Nord. "In controtendenza per entrambi i sessi – spiegano dall'Associazione italiana di oncologia medica – una incidenza maggiore al Sud rispetto al Nord del tumore delle vie biliari, del sarcoma di Kaposi e della tiroide. Nelle donne si evidenzia una incidenza maggiore al Sud per il tumore del fegato. Il dato, già noto nella letteratura scientifica, è stato messo in relazione a locali condizioni genetiche e ambientali (come la prevalenza di infezione da virus dell'epatite B e/o C per il tumore del fegato) peculiari delle zone del meridione d'Italia".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: