Intervista a Patrizia Popoli, dirigente di ricerca del dipartimento del farmaco dell'Istituto superiore di sanità

I farmaci low cost non convincono gli italiani, benché il costo sia sicuramente più basso di quelli di marca. Si tratta dei farmaci generici o anche biosimilari, quelli che possono essere acquistati sempre sotto prescrizione medica o erogati in ambiente ospedaliero, ma a un prezzo sicuramente più abbordabile. Si parla di medicinali comuni di uso quotidiano come di medicinali per malattie particolarmente gravi come il cancro. Ma i farmaci low cost hanno lo stesso risultato di quelli di marca? Secondo la Patrizia Popoli, dirigente di ricerca del dipartimento del farmaco dell'Istituto superiore di sanità, "sicuramente sì".

Cosa sono i farmaci generici o oggi conosciuti come low cost?

I farmaci generici sono degli equivalenti che vengono prodotti dai genericisti quando la molecola originale ("di marca")  perde il brevetto. Una volta che il generico viene messo in commercio significa che si può considerare equivalente rispetto al farmaco,  di marca. Quindi non ci sono differenze tra l'uno e l'altro in termini di sicurezza ed efficacia. Mentre per quanto riguarda il prezzo la differenza c'è, perché lo sviluppo del farmaco generico ha costi molto inferiori rispetto al farmaco di marca.

Quindi questi farmaci, proprio perché a basso prezzo, potrebbero andare a colmare la mancanza di medicinali nei Paesi in via di sviluppo?  

Non solo, ma anche nel nostro Paese,  perché il risparmio è comunque utile. Anche noi stiamo vivendo una particolare crisi che ci dovrebbe indurre   all'acquisto dei generici, ma purtroppo quello che viene percepito è che il medicinale generico ha un valore inferiore a quello di marca, mentre in realtà non è così.

Per quanto riguarda il biologico invece si può parlare di vera svolta?

Ci sono diversi farmaci biologici in commercio. Quando un farmaco biologico perde il brevetto, può essere messo in commercio il corrispondente biosimilare. A differenza dei generici, per i quali si richiedono in genere solo studi di bioequivalenza, per i biosimilari può essere richiesto  di ripetere anche gli studi fatti sull'animale e quelli clinici, secondo la necessità. Per questi farmaci si chiedono quindi  più prove per confermare che il farmaco sia efficace e sicuro quanto quello di marca.

Ci sono dei rischi?
I farmaci biologici non sono solo di origine estrattiva (cioè estratti da tessuti umani),  e comunque in questi casi vengono fatte delle valutazioni ulteriori per evitare proprio i rischi. Questo tipo di medicinali è messo in commercio a livello europeo e viene spesso utilizzato per la cura dei tumori e altre patologie gravi.
 

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