Le comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. Negli interventi della premier, in mattinata al Senato e poi alla Camera, soprattutto i temi esteri come il Medio Oriente e l’Ucraina. Ma anche tanto altro. Ecco tutte le notizie in diretta.
“Non è sostenibile un ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea“. Lo ha detto il senatore della Lega Claudio Borghi nel suo intervento in discussione generale al Senato sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo. Il senatore leghista ha invitato inoltre il Governo a “discutere a una a una le regole europee sbagliate” in materia finanziaria, “a partire dal patto di stabilità“. “Le spese militari – ha aggiunto – vengano fatte a partire dalla sicurezza interna, altrimenti non è spiegabile ai cittadini che per la sanità non ci sono soldi e per i missili sì“. “Sui fondi Safe – ha concluso – non abbiamo bisogno di indebitarci con l’Europa, pensiamoci mille volte”.
“Stiamo discutendo con i partner Ue e G7 di ulteriori possibili nuove misure relative ai beni congelati russi, rispetto alle quali tuttavia riteniamo, e non siamo i soli, che sia necessario rispettare il diritto internazionale e il principio di legalità, tutelare la stabilità finanziaria e monetaria delle nostre economie, e dell’area euro, garantire la sostenibilità di ogni passo che dovesse essere intrapreso”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Per arrivare al tavolo delle trattative – ha aggiunto – serve incrementare la pressione su Mosca, come stiamo facendo con il diciannovesimo pacchetto di sanzioni europee, che siamo approvando, che contribuirà a ridurre ancora di più le risorse che Mosca può destinare allo sforzo bellico“. “Giova ripetere – ha proseguito – un concetto importante: le sanzioni economiche non sono contro il popolo russo, sono contro il regime che trasforma la ricchezza della Russia in armi e distruzioni. Ogni risorsa che la Russia accumula oggi non serve a costruire scuole, ospedali, o a generare lavoro; ma serve a finanziare la guerra, e la distruzione di scuole, ospedali o lavoro in Ucraina”.
Sull’immigrazione irregolare “i risultati stanno arrivando. Ciò che avevamo promesso, lo stiamo facendo. E continueremo a farlo perché la storia recente ci ha dimostrato che non importa quante menzogne ti raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni tra le ruote. La maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, ti riconosce il lavoro serio, la buona fede e i risultati. E finché quella maggioranza sarà dalla nostra parte, noi andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero, consapevoli della grande nazione che rappresentiamo. Perché sempre più italiani possano essere fieri di noi e, soprattutto, orgogliosi di essere italiani”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.
La pace in Ucraina “deve essere giusta e non frutto della sopraffazione, il che implica una soluzione equa, frutto di un percorso negoziale credibile nel quale chiaramente nessuna decisione sull’Ucraina può essere presa senza l’Ucraina, e nessuna decisione sulla sicurezza europea può essere presa senza l’Europa“. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Assicurare la difesa dell’Ucraina – ha aggiunto – è interesse dell’intera Europa perché se venisse consentita l’invasione di una nazione europea, dal giorno dopo nessuno potrebbe sentirsi veramente al sicuro da aggressioni esterne”.”Per questo – ha proseguito Meloni – contiamo di proseguire il lavoro che stiamo conducendo insieme agli Stati Uniti, che, come ho sempre detto, devono essere parte integrante di questi sforzi, per definire garanzie di sicurezza robuste, credibili e efficaci, nella loro capacità di deterrenza per Kiev e per tutti noi”.
La deterrenza per la sicurezza dell’Ue “si basa innanzitutto sulla forza dell’esercito ucraino, che ad oggi è uno degli eserciti principali del continente. Ma gli altri due perni su cui questa architettura di sicurezza si deve reggere, dal nostro punto di vista, prevedono una componente politica, con un meccanismo di assistenza modellato sull’articolo 5 del Patto Atlantico, e una componente di rassicurazione prevista dalla cosiddetta Coalizione dei Volenterosi”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Su quest’ultima, però, – ha aggiunto – lasciatemi nuovamente nettamente ribadire la posizione del Governo: ciascuna nazione contribuirà a questi sforzi nella misura in cui potrà e riterrà necessario, l’Italia ha già chiarito che non prevede l’invio di propri soldati in territorio ucraino“.
“L’Italia esorta tutte le parti a cogliere l’opportunità fornita da questo spiraglio di pace rispettando i termini del Piano. E, ovviamente, è pronta a fare la sua parte da protagonista. Nell’immediato è centrale la ripresa degli aiuti umanitari a favore della popolazione di Gaza, con un rinnovato ruolo centrale delle Nazioni Unite. In questo ambito, l’Italia continua a svolgere un lavoro intenso, che la pone al primo posto tra le Nazioni occidentali, ed è ovviamente pronta a incrementare i suoi sforzi. Vale la pena di ricordare il lavoro che la nostra Nazione ha portato avanti in questi mesi, perché da troppe parti – soprattutto per interesse – si finge di non vederlo o addirittura si tenta di negarlo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre.
Bisogna “ringraziare il ministro Tajani e la Farnesina, la Difesa, i tanti funzionari, i militari, i volontari, che in questi mesi si sono prodigati nel silenzio raccontando ancora una volta quale sia il volto più bello di questa nazione. Intendiamo continuare ovviamente sulla base di adeguate garanzie di sicurezza in questo sforzo umanitario, sia intensificando le iniziative rivolte alla sicurezza alimentare, sia sul fronte sanitario, continuando con le evacuazioni dei malati verso i nostri ospedali, ma anche intervenendo sul campo con apposite strutture sanitarie, fattispecie per la quale tanto la Croce Rossa quanto la Protezione Civile, la sanità militare sono state attivate”, ha aggiunto Meloni.
“Qui si tratta, prima di tutto, di credibilità. Come possiamo risultare credibili agli occhi dei nostri partner internazionali e degli investitori se ci poniamo obiettivi inverosimili, perfino dannosi, per chi volesse fare impresa in Europa e in Italia? Noi vogliamo abbandonare quell’approccio ideologico che ha caratterizzato la stagione del Green Deal, per abbracciare un pragmatismo serio e ben ancorato al principio di neutralità tecnologica. Per questo, lo dico chiaramente, l’Italia non potrà sostenere la proposta della Commissione di revisione della legge clima europea, così come formulata a ora, a maggior ragione se non sarà accompagnata da un vero e sostanziale cambio di approccio“. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre.
“E per noi questo cambio di approccio deve sostanziarsi in tre ambiti principali, in cui le rinnovabili hanno un ruolo nello sviluppo ma devono essere integrate in un sistema equilibrato, tecnologicamente attrezzato per contenere al massimo le emissioni”, ha aggiunto Meloni. “In primo luogo, un’eventuale modifica della Legge Clima europea che preveda un nuovo obiettivo intermedio al 2040 dovrà essere accompagnato da chiare e definite ‘condizioni abilitanti‘, ovvero strumenti che consentano di raggiungere gli obiettivi senza compromettere irrimediabilmente l’economia europea, a vantaggio, peraltro, di un numero sempre più alto di concorrenti strategici a livello globale, che fanno salti di gioia di fronte alle follie verdi che ci siamo autoimposti e che vogliamo continuare ad autoimporci. Mi riferisco in particolare alla possibilità di conteggiare sino almeno al 5% (tanto degli obiettivi a livello Ue, tanto degli obiettivi nazionali), i cosiddetti crediti internazionali, ovvero quei progetti di cooperazione internazionale che l’Ue e gli Stati membri finanziano in Paesi terzi per ridurre le emissioni di carbonio. Anche considerato che le emissioni di carbonio Ue ammontano a circa il 6% delle emissioni globali, non è trascurabile il valore che ha, ai fini dell’obiettivo finale, favorire un’economia sostenibile nei Paesi in via di sviluppo. È esattamente lo spirito del Piano Mattei e del focus che il Piano ha sui progetti ambientali”, ha rimarcato la presidente del Consiglio.
“Su un piano più ampio, il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose. Chiediamo fin d’ora di aprire un dibattito sulla possibilità di rendere permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita con riferimento agli investimenti in questo settore“. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre.
“Naturalmente, al Consiglio europeo si parlerà anche di Ucraina, come avviene ininterrottamente dal 24 febbraio del 2022. Lo faremo a maggior ragione partendo dai nuovi colloqui svolti dal presidente Trump, sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky. Sull’Ucraina la nostra posizione non cambia, e non può cambiare davanti alle vittime civili, alle immagini delle città, delle case, delle stazioni elettriche e di stoccaggio del gas, sistematicamente bombardate dai russi con il solo e preciso intento di rendere impossibile la vita alla popolazione civile, che resiste eroicamente da quasi quattro anni a un conflitto su larga scala”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “L’ho ripetuto a Volodymyr Zelensky a margine del Consiglio europeo informale di Copenaghen, – ha aggiunto – e ancora al telefono qualche giorno fa: il nostro sostegno al popolo ucraino resta fermo, determinato, nell’unico intento di arrivare alla pace“.
“L’Italia ha già cominciato il percorso di rafforzamento della sua difesa, aderendo ai finanziamenti agevolati previsti da SAFE, Security Action for Europe, con l’assegnazione di 14,9 miliardi di euro, il che ci consente – come abbiamo annunciato e come dimostra la legge di bilancio – di rafforzare la nostra difesa senza distogliere un solo euro dalle altre priorità che il Governo si è dato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre.
“Il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre si terrà ancora una volta in un frangente internazionale estremamente complesso. L’Italia si presenta a questo appuntamento al compimento del terzo anno di questo governo, forte di una stabilità politica rara nella sua storia repubblicana, di un ritrovato protagonismo internazionale che le viene riconosciuto da tutti, e di indicatori economici e finanziari solidi che la rendono apprezzata dagli analisti e attrattiva per gli investitori”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.
“Quello intrapreso con la firma della tregua è l’unico percorso che valga la pena di essere perseguito, l’unico che possa portare alla realizzazione della soluzione a due Stati. Il piano del Presidente Trump riconosce infatti l’aspirazione all’autodeterminazione del popolo palestinese, la cui realizzazione insieme alla sicurezza di Israele costituisce la pietra angolare della nostra azione per garantire un futuro di pace, di stabilità, di prosperità alla regione. Ma per giungere a questo obiettivo Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Sono queste – ha aggiunto – le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello stato di Palestina. Come anche da indicazione di questo Parlamento, il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”.
“Anche sul piano della sicurezza e della transizione politica il nostro impegno sarà deciso. Siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario all’Autorità Nazionale Palestinese, anche sul piano della formazione dei quadri dirigenti, affinché essa possa presto assumere piena responsabilità di governo all’interno di confini riconosciuti. Siamo pronti a contribuire con i nostri carabinieri, già da anni presenti a Gerico, per la formazione della polizia palestinese, e nella missione Ue per Rafah, il cui numero siamo pronti ad aumentare, lo ribadirò di persona al Presidente Abbas con il quale mi sono data appuntamento a Roma per i primi giorni di novembre”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre. “L’Italia è allo stesso tempo pronta a contribuire attivamente al giorno dopo, anche partecipando, qualora le fosse richiesto, ai lavori del Board of Peace, l’organo di governo provvisorio per la Striscia”, ha aggiunto.
“Lo sforzo” dell’Italia in Medio Oriente, “ribadisco unico tra le nazioni occidentali, fa giustizia delle polemiche e delle troppe menzogne che abbiamo ascoltato in questi mesi e mi rende orgogliosa di rappresentare una nazione nella quale la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere tra il cinismo sbandierato a favore di telecamera e la solidarietà vera e silenziosa“. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’Aula del Senato in occasione delle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo di domani e venerdì 24 ottobre. “Nell’ambito dell’operazione umanitaria Food for Gaza, abbiamo inviato nella striscia oltre 2.000 tonnellate di farina e oltre 200 tonnellate di altri aiuti. Così come siamo in prima fila nelle evacuazioni sanitarie da Gaza, con un totale di 196 persone tra bambini che avevano bisogno di essere curati nei nostri ospedali e relativi accompagnatori, siamo stati i primi a creare dei corridoi universitari che hanno sinora consentito di accogliere in Italia 39 studenti beneficiari di borse di studio, perché non c’è modo più efficace per aiutare la nascita dello stato di Palestina se non sostenendo la formazione della sua futura classe dirigente“, ha sottolineato.
“Il riconoscimento del Fondo Monetario Internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, e cioè in Serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo confermate anche con la legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.
La premier Giorgia Meloni è arrivata al Senato per le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. A breve l’intervento in Aula.
“Continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostegno alla realizzazione del Piano di pace” per il Medio Oriente” del presidente Trump e dell’accordo sulla prima fase sottoscritto in Egitto, invitando tutte le parti ad attuarlo integralmente e senza ritardi“. È quanto chiede la maggioranza al governo nella risoluzione in vista delle comunicazioni alle Camere della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima della riunione del Consiglio europeo del 23 ottobre.
“Tenere conto delle esigenze urgenti di assistenza finanziaria e di ricostruzione dell’Ucraina, con il coinvolgimento dell’industria europea, considerato che un eventuale utilizzo dei beni russi immobilizzati non può che essere subordinato alla compatibilità con il diritto internazionale“. È quanto chiede al governo la maggioranza nella risoluzione in vista delle comunicazioni alle Camere della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. Le forze di centrodestra esortano anche l’esecutivo “a mantenere una forte pressione sulla Russia, nel quadro delle azioni, delle decisioni e delle procedure consolidate”, e “a condividere gli sforzi di sostegno umanitario e le misure volte a ottenere il rimpatrio di tutti i bambini e degli altri civili ucraini trasferiti illegalmente in Russia e Bielorussia“.
“Proseguire nell’impegno diplomatico europeo per la realizzazione di una pace giusta e duratura in Ucraina, impegno che non può prescindere dal dialogo con gli Stati Uniti“. È quanto chiede al governo la maggioranza nella risoluzione in vista delle comunicazioni alle Camere della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.