Paolo Mieli e la candidata palestinese “in leggero sovrappeso”: bufera social, lei replica

Paolo Mieli e la candidata palestinese “in leggero sovrappeso”: bufera social, lei replica
Paolo Mieli in una foto d’archivio (foto LaPresse/Claudio Furlan)

Dura la reazione anche del mondo politico per le parole del giornalista su Souzan Fatayer, che risponde: “Ha attaccato le donne e il loro corpo, va radiato”

Bufera social contro il giornalista Paolo Mieli per le sue parole su Souzan Fatayer – la docente e mediatrice culturale di origine palestinese candidata al Consiglio regionale della Campania con Alleanza Verdi Sinistra – pronunciate nella puntata del 20 ottobre di ‘24 Mattino‘ su Radio 24. Ondata di polemica e indignazione nei confronti dell’ex direttore del Corriere della Sera, accusato di aver pronunciato dichiarazioni offensive su Fatayer.

Cosa ha detto Paolo Mieli

Durante la trasmissione, Mieli ha definito Fatayer come “la palestinese napulitana che esalta Hamas, Fatayer, in lista con AVS” e ha poi aggiunto: “Una signora in leggerissimo sovrappeso“. Il conduttore Simone Spetia ha immediatamente tentato di arginare il commento, osservando: “Questo è poco importante dai, Paolo“. Ma Mieli ha insistito dichiarando: “Però se lì la campagna è sulla fame, la carestia… lo dico non come giudizio estetico“. Sono subito arrivate dure reazioni sia da parte del mondo politico che della società civile, accusando il giornalista di body shaming e di aver ridotto una figura pubblica al solo aspetto fisico.

Fatayer: “Ha attaccato le donne e il loro corpo, va radiato”

Sono più forte delle sue parole, sono palestinese, come l’albero dell’ulivo ha radici ben solide. Se lo avesse detto a una persona fragile, l’avrebbe danneggiata, ha attaccato le donne, il loro corpo. È una cosa vergognosa, deve essere radiato dall’ordine dei giornalisti. Io sono palestinese, sono forte come l’albero dell’ulivo. Ho radici ben solide, non ho paura di Mieli né dei suoi simili. Con queste parole lui è sceso proprio a un livello bassissimo. Mi ha attaccato come palestinese e come donna. Si deve solo vergognare. Se i giornalisti si sentono coerenti con il loro ‘giuramento’ dovrebbero radiarlo”, ha replicato Souzan Fatayer, intervistata da LaPresse.

Chi è Souzan Fatayer

Souzan Fatayer è nata a Nablus, in Palestina, nel 1965 ed è arrivata a Napoli nel 1984. Collaboratrice ed esperta linguistica all’Università L’Orientale di Napoli, dove insegna lingua araba, è anche mediatrice culturale negli ospedali e nel 2003 e 2005 è stata riconosciuta come “Donna per la pace”. Era già stata candidata alle elezioni europee del 2024 nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra senza essere eletta.

Le reazioni politiche

“‘Una palestinese napulitana in sovrappeso’. Così Paolo Mieli ha definito stamattina a Radio 24 la nostra candidata di Avs alle regionali in Campania, Souzan Fatayer. Siamo oltre l’indecenza. Dichiarazioni razziste e disumane. Negazionismo neanche troppo velato sulle morti per fame a Gaza. L’emittente prenda le distanze e allontani Mieli. Il silenzio sarebbe complicità”, ha dichiarato su Facebook Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs al Senato.

“La segreteria Cgil Napoli e Campania esprime dura condanna per le affermazioni rilasciate dal giornalista Paolo Mieli nel corso della rassegna stampa odierna su Radio24 nel corso della quale ha etichettato la docente Souzan Fatayer come una ‘palestinese in leggero sovrappeso’ e ‘sostenitrice di Hamas’. Le parole di Mieli, non nuovo ad affermazioni controverse sulla questione palestinese e sul genocidio in corso a Gaza, tutt’altro che terminato con il fragile cessate il fuoco firmato la scorsa settimana, sono l’ennesima prova di come nel nostro Paese alcuni giornalisti continuino a negare ciò che sta accadendo da due anni in Palestina e nei territori occupati. Negare il genocidio, negare la carestia, negare la morte di oltre 60mila civili, negare l’ingresso di aiuti umanitari e sanitari per sostenere la popolazione civile, stremata da un conflitto sanguinoso, non fa altro che rendere l’Italia complice di tutto ciò. Sconfinare poi sulle offese personali e utilizzando il bodyshaming per sostenere la tesi che i palestinesi non muoiano di fame è semplicemente inaccettabile e vergognoso. Alla compagna Souzan esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza, certi che queste offese non potranno che rafforzare il suo impegno e quello di tutta la comunità palestinese in Campania nella lotta per denunciare il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele”, si legge invece in una nota della segreteria Cgil Napoli e Campania.

“Quello che è successo stamattina a Souzan Fatayer è vergognoso. In diretta radio, Paolo Mieli, un uomo con un immenso potere mediatico, utilizzato in questi mesi per per propagandare le tesi del governo di Tel Aviv e negare il genocidio, ha pensato di poterla insultare parlando del suo corpo. Non delle sue idee, non del suo impegno politico, ma del suo corpo. È sessismo, è razzismo, è violenza verbale. Questo Paese ha un problema enorme con le donne, con i corpi, con chi non si piega. Souzan Fatayer viene colpita perché è libera, perché è palestinese, perché è una voce che non si lascia zittire. Chi la insulta lo fa perché la teme. Chi tocca una donna per il suo corpo, chi usa razzismo e sessismo come arma politica, è parte del marcio di questo Paese. Non serve dialogo con chi disprezza la dignità delle persone. A Souzan tutta la mia solidarietà: avanti insieme e senza paura!”, scrive infine su Facebook il consigliere comunale di Napoli per Alleanza Verdi Sinistra, Rosario Andreozzi.

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