L'ex ministro degli Esteri ascoltato in tribunale a Roma nel processo sulla morte del ricercatore

(LaPresse) “A fine 2018, quando ancora non ero ministro degli Esteri, inizia la questione delle notifiche e quindi della collaborazione con l’Egitto sulla vicenda Regeni. La situazione è diventata complicata perché non percepivamo cooperazione”. Così l’ex capo della Farnesina Luigi Di Maio, ascoltato nell’aula del Tribunale di Roma come testimone per il processo sulla morte di Giulio Regeni nel 2016 al Cairo. “Con Al Sisi mi sono confrontato sulla vicenda Regeni, che era il tema di ogni incontro bilaterale con il Paese. L’atteggiamento che constatavo in al-Sisi? Una rassicurazione formale sul fatto che avrebbero collaborato. Ovviamente i fatti li conoscete meglio di me sul livello di cooperazione” aggiunge Di Maio.

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