La dichiarazione del presidente del Senato scatena le polemiche. Conte: "Un horror", Schlein: "Indegno"

Cinque referendum abrogativi in Italia. Urne aperte domenica 8 (dalle 7 alle 23) e lunedì 9 giugno 2025 (dalle 7 alle 15) per esprimersi sui quesiti promossi da sindacati e associazioni: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Referendum? “Io continuo a dire che “ci penso” ma farò propaganda perché la gente se ne stia a casa“. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa a ‘Spazio cultura’, evento organizzato da FdI a Firenze.

I referendum sono stati promossi dalla Cgil e appoggiati da Pd e M5S. Ma le forze di governo hanno espresso la loro contrarietà invitando all’astensione. Pochi giorni fa era stato il vicepremier Tajani a caldeggiare il ‘non voto’. Sulla stessa linea la Lega mentre FdI e la premier Giorgia Meloni fino a oggi non avevano espresso alcuna posizione ufficiale sulla ‘chiamata alle urne’.

La dichiarazione di La Russa ha provocato le reazioni delle opposizioni, a cominciare da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Le dimissioni del presidente del Senato sono state chieste sia dal deputato di Avs Angelo Bonelli che da Magi di +Europa. 

Conte (M5S): “Parole La Russa? Sembra un horror” 

 “Il Presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, dice: ‘farò propaganda perché la gente resti a casa al referendum’. Parliamo del voto che permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato. E come se non fosse abbastanza sempre La Russa parla di ‘eventuali errori’ di Netanyahu. Sono ‘eventuali errori’ oltre 50mila palestinesi sterminati, bambini e madri ridotti alla fame e alla malnutrizione con il blocco degli aiuti, gli attacchi a ospedali e ambulanze? Sembra un horror invece sono le esternazioni dei vertici delle nostre Istituzioni”. Lo scrive il leader del M5S Giuseppe Conte sui suoi profili social. 

Schlein: “Indegno che La Russa incoraggi astensione”

“È gravissimo che la destra continui a incoraggiare l’astensione al referendum ed è davvero indegno che lo faccia la seconda carica dello Stato. Le parole di Ignazio La Russa sono gravi anche perché tradiscono uno dei principi costituzionali che fissano il voto come un dovere civico. Ma di questi principi, dei diritti e del lavoro l’estrema destra al governo ha dimostrato ampiamente di non curarsi. La migliore risposta possibile di fronte a questa deriva è andare, tutte e tutti, a votare l’8 e 9 giugno per contrastare la precarietà e per la cittadinanza”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Pd: “Da La Russa atteggiamento eversivo” 

“Il presidente del Senato La Russa, ha dichiarato che farà propaganda perché La gente resti a casa al Referendum. Non era mai accaduto che la seconda carica dello Stato facesse un appello di questo tipo. Nel giorno tra l’altro in cui piangiamo la morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, due martiri della democrazia. Siamo di fronte a un atteggiamento che non esito a definire eversivo”. Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto. 

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