Il deputato FdI ha detto: "Quando si commemorano Fausto e Iaio non andiamo mica a controllare i pugni chiusi"
Scia di polemiche per i saluti romani alle celebrazioni dei 50 anni dalla morte di Sergio Ramelli a Milano. Come ogni anno, la sera del 29 aprile si è tenuta la commemorazione alla lapide con saluti romani e il rito del ‘presente’. Ieri c’è stata anche la celebrazione ufficiale istituzionale, dove il presidente del Senato Ignazio La Russa ha perso la pazienza con un giornalista del Fatto Quotidiano che gli chiedeva cosa pensasse proprio dei saluti romani.
Sul caso dei saluti romani è intervenuto anche il deputato e responsabile dell’organizzazione FdI Giovanni Donzelli: “Io non farei il saluto romano non l’ho mai fatto e abbiamo, noi e le nostre istituzioni, ricordato Sergio Ramelli in modo sobrio e istituzionale. Ma le polemiche su come viene ricordato Ramelli invece di come è stato assassinato le trovo veramente strumentali, faziose e inopportune” ha detto parlando a margine della presentazione alla Camera del programma dei candidati di Azione universitaria al Cnsu.
“Quando c’è l’anniversario, per fare un esempio, di Fausto e Iaio, due ragazzi del Leoncavallo uccisi probabilmente da estremisti di destra – aggiunge – non ci siamo mai permessi di andare a vedere chi li ricorda, come li ricorda, se fa il pugno chiuso, né fare polemiche e in difesa di non si sa cosa, magari per criminalizzare chi li ricorda”.
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