Il Capo dello Stato ricorda la strage del 2015 nel Canale di Sicilia: "Grazie alle navi che salvano vite"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la strage di migranti del 18 ottobre 2015 nel Canale di Sicilia, tra la Libia e Lampedusa. “Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini”, scrive il Capo dello Stato. “Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali, che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo. La Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome. È la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori”, aggiunge.

Migranti, Mattarella: “Grazie a navi che salvano vite, lo impone legge mare”

“Nel fare memoria rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare“, sottolinea ancora Mattarella.

Migranti, Mattarella: “Governare flussi con canali legali, da Ue massimo impegno”

Il presidente della Repubblica, quindi, prosegue: “I movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana”. 

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