Il Senato accoglie la richiesta. Italia Viva: "Colpo di mano del governo"

L’aula del Senato ha sospeso l’esame del dl Sicurezza, accogliendo la richiesta avanzata mercoledì mattina in apertura dei lavori dal capogruppo di FdI, Lucio Malan. “Alla luce del fatto che il Governo ha emanato un dl il cui contenuto in gran parte coincide con quello del disegno di legge e che questo dl è stato presentato per la conversione alla Camera – ha detto Malan all’inizio della discussione del provvedimento – è opportuno e normale nella dinamica dei lavori dei due rami del Parlamento che si sospenda la discussione di questo provvedimento fino all’esito della conversione in legge del dl di analogo contenuto, poiché l’argomento è lo stesso e i due rami del Parlamento non possono andare avanti sullo stesso argomento in contemporanea, ovviamente”. Il ddl, dunque – dopo una fase di stallo all’interno della maggioranza e i rilievi del Colle – di fatto confluisce nel decreto varato dal governo.

I commenti al Dl Sicurezza Iv: “Vergognoso”. M5S: “Uno scippo”

“Non possiamo parlare di ‘normale’ e ‘ordinario’ quando il governo di appropria della funzione legislativa che non è sua ed espropria questa Camera di un provvedimento che sono mesi che stiamo esaminando e sul quale stiamo lavorando”, ha tuonato il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto. “Il presidente del Senato ci spieghi quale diamine sia l’urgenza di un provvedimento le cui norme sono in ballo da più di un anno”, ha aggiunto. “E’ vergognoso”, è “un colpo di mano” del governo, “uno scippo istituzionale”, ha aggiunto Scalfarotto. “Oggi al Senato della Repubblica è avvenuto un vero e proprio scippo, dato che il ddl Sicurezza discusso per un anno nelle commissioni diventa, come per magia, un decreto legge. Non si capisce quale sia l’urgenza se non quella di imbavagliare ancora una volta le aule parlamentari per mascherare una maggioranza che non sta più in piedi”, ha proseguito il capogruppo M5S Stefano Patuanelli. All’attacco anche il Pd. “Un ddl che con un copia incolla diventa un decreto – ha dichiarato in aula il senatore Andrea Giorgis, capogruppo Pd in commissione Affari Costituzionali -. E qual è la straordinaria urgenza che determina tutto questo? Il fatto che in Senato, grazie al lavoro delle opposizioni, sono stati approvati in commissione degli emendamenti che costringerebbero il provvedimento a una terza lettura”. Al coro si unisce il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama: “Siamo alla sospensione della democrazia e ai giochetti parlamentari. Si è consumato un vero e proprio scippo ai danni del Parlamento. La destra di governo è senza ritegno”.

L’Onu chiede la revoca del provvedimento

A gettare benzina sul fuoco anche la notizia che esperti delle Nazioni Unite hanno scritto al governo italiano chiedendo la revoca del dl Sicurezza perché – incalza la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi – “non è accettabile per quello che c’è scritto. Per come lo hanno scritto. Talmente male che rischia di trasformare il rispetto dei diritti in una libera interpretazione del pubblico ufficiale di turno. Non è accettabile nemmeno il modo con cui è stato approvato, ‘aggirando il Parlamento e il controllo pubblico’: cito le parole non di pericolosissimi attivisti per i diritti umani, ma proprio degli esperti Onu”.

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