Il dossier dazi Usa è in cima all’agenda di governo. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Washington per l’incontro di giovedì 17 alla Casa Bianca con il presidente Usa, Donald Trump. “In questi anni, anche grazie alla collaborazione con le organizzazioni agricole, abbiamo dimostrato che abbiamo a cuore i produttori e che la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana e ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione, anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo”, ha detto la premier nel videomessaggio inviato all’Assemblea generale del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano in corso a Montichiari, in provincia di Brescia.
“Soltanto in Italia il provincialismo della propaganda di palazzo Chigi e del dibattito pubblico sta presentando un normale incontro tra due colleghi del G7 come una svolta epocale. È la settima leader Ue che va alla Casa Bianca, è una cosa normale. Speriamo che ci sia un’attenzione per il Made in Italy e le nostre imprese. Dia una mano alle imprese sbloccando la burocrazia, ci sono dei dazi che sono autodazi”. Così il leader di Iv Matteo Renzi dopo aver incontrato a palazzo Giustiniani il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “Quella del gas è la vera questione. L’America produce più gas di quello che consuma. Trump tenterà la carta gas e anche la carta delle spese per armamenti. Credo che la presidente Meloni debba mettere al centro l’interesse del Paese non quello dei partiti dei conservatori”, ha aggiunto.
“Sono convinto che per la nostra Presidente del Consiglio, di fronte a una scelta che potrebbe esserci, ma potrebbe anche non esserci, tra le affinità di natura ideologica, culturale e gli interessi nazionali ed europei, sarà inevitabile scegliere gli interessi nazionali ed europei”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, ex commissario Ue ed ex presidente del Consiglio, nel suo intervento al Forum Confcommercio a Roma.
“Ma tra le tante incertezze di questo tempo io posso offrirvi una certezza: il Governo, la sottoscritta, il Ministro Francesco Lollobrigida continueranno ad essere al vostro fianco. Al fianco di chi produce, difende la nostra identità, al fianco di chi tiene alta la bandiera del nostro marchio nel mondo, perché l’unica cosa che abbiamo a cuore è fare l’interesse dell’Italia e degli italiani. E quindi viva l’Italia, viva il Made in Italy”, ha aggiunto.
“Giorni fa abbiamo detto che la presidente von der Leyen è stata in contatto con la prima ministra Giorgia Meloni in preparazione della visita” di domani a Washington, “e che sarebbero state in contatto prima della visita. Hanno avuto una nuova chiamata ieri sera. Non riveleremo alcun dettaglio specifico, ma i messaggi sono in linea con quanto detto nei giorni precedenti. Quindi hanno coordinato questa visita”. Lo riferisce la vice portavoce capo della Commissione europea, Arianna Podestà, nel briefing quotidiano con la stampa. “Qualsiasi contatto con l’amministrazione statunitense è ben accetto. Certo, la competenza negoziale spetta alla Commissione, ma il contatto e i contatti sono estremamente positivi”, aggiunge.
“Il Made in Italy agroalimentare è un pilastro della nostra economia. Con quasi 70 miliardi di euro, è una delle voci più significative del nostro export e ha un impatto ovviamente rilevante non solo sul Prodotto interno lordo ma anche sull’immagine globale dell’Italia. Perché i nostri prodotti raccontano chi siamo, raccontano la nostra identità, raccontano la nostra cultura, raccontano la nostra vocazione produttiva ma anche l’unicità di un patrimonio che è invidiato e apprezzato in tutto il mondo”, ha sottolineato Meloni. “Il Grana Padano si può fare solo in Italia, solo dalla vostra sapienza, con il nostro latte e con la qualità che solo l’Italia può garantire. Non ci sono alternative – ha ricordato la premier -. Siamo determinati a proteggere i nostri prodotti e le nostre denominazioni contro le contraffazioni, l’agropirateria, l’Italian sounding, fenomeno odioso che ci porta via 120 miliardi di euro di valore ogni anno e tantissimi posti di lavoro”.
“Ecco perché il Governo ha scelto di difendere questo settore con stanziamenti e investimenti record, come mai si erano visti prima – ha quindi proseguito Meloni -. Abbiamo sostenuto la competitività delle filiere agricole, contrastando la contraffazione e la concorrenza sleale, scegliendo anche di puntare sulla formazione per avvicinare i più giovani a un mondo che ha bisogno del loro entusiasmo e della loro capacità di innovare. E ci siamo occupati anche di aiutare le imprese ad affrontare il caro energia, anche con interventi innovativi, penso soprattutto all’agrisolare. Grazie a questo strumento, oggi oltre 23mila aziende agricole italiane, tra le quali molte del vostro Consorzio, stanno installando pannelli fotovoltaici e riescono ad essere più competitive perché hanno un costo dell’energia più basso. Lo considero un successo di tutti, oltre che il risultato di un grande lavoro di squadra”. “Il Grana Padano è una delle eccellenze agroalimentari nazionali, il prodotto Dop più consumato al mondo. Grazie per il lavoro che fate ogni giorno per valorizzare, in Italia e nel mondo, uno dei prodotti simbolo del nostro Made in Italy, grazie per il contributo che date per rendere il settore agroalimentare italiano sempre più forte e in grado di conquistare i mercati” ha concluso la premier sottolineando che “il nostro cibo è sinonimo di eccellenza e il Grana Padano ne è una delle espressioni più riconosciute, più apprezzate, insieme a tutto il sistema delle indicazioni geografiche. Un modello che non ci stancheremo di difendere perché rappresenta un baluardo di autenticità e di sostenibilità, oltre che una garanzia assoluta di qualità per i consumatori. Italiani e stranieri”, ha concluso.