“Abbiamo capito come intervenire sul cambiamento degli stili di vita sia un qualcosa di importantissimo e difficile se lo si fa sull’età adulta. È molto più semplice trasmettere certi messaggi fin dall’infanzia. Quindi educare e abituare i giovanissimi a uno stile di vita che, ci auguriamo, nel tempo andrà a comporre una comunità di persone che si ammalano di meno”. Così l’assessore alle attività produttive, agricoltura e alla sostenibilità della Regione Marche Andrea Maria Antonini, intervenuto a InLife – International Quality Life Forum, evento internazionale, in corso fino a domenica, e dedicato alla qualità della vita, alla sostenibilità e al benessere organizzato dalla Regione Marche al teatro Filarmonici di Ascoli Piceno con relatori nazionale e internazionali. Il focus di oggi è proprio sull’agricoltura e il benessere, fino a questa sera sarà il tema centrale dei panel. Antonini, che ha fortemente voluto e organizzato l’evento di Ascoli Piceno, aggiunge: “La Regione interviene perché meno malati significa spendere meno in medicine per le patologie croniche. Le Regioni italiane investono tra l’80 e il 90% di risorse nella sanità. Se riuscissimo a ridurre anche del 10% questo intervento significa che possiamo sprigionare milioni di euro, anche per una realtà piccola come la Regione Marche, e investirli in altri ambiti. Come istruzione, cultura, sport e sostegno alle nostre imprese economiche. Questo concetto, nel secondo giorno del forum, si sta delineando sempre con maggiore forza: cambiamo gli stili di vita, partiamo fin dall’infanzia. Ne guadagneremo come individui e come comunità”. “Avremo – prosegue Antonini – una comunità più sana e produttiva e che pesa meno sulle tasche dei contribuenti, migliorando lo stile di vita di tutti”. La Regione Marche e la città di Ascoli Piceno pioniere e all’avanguardia sul tema: “Con la Carta di Ascoli (firmata ieri) che è stata citata dai ministri Schillaci (salute) e Valditara (istruzione) è un orgoglio per noi marchigiani. Potrebbe diventare un punto di riferimento ambizioso. I fatti parlano chiaro e quindi sì, i governanti di tutto il mondo possono lavorare e ragionare sui punti della Carta di Ascoli, per politiche attive sul benessere, la sua valorizzazione e la qualità della vita”.