Assolvere il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove dall’accusa di rivelazione di segreto. È stata la richiesta sollecitata, davanti ai giudici dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma, dove è in corso l’udienza per del processo relativo alla vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in carcere al regime del 41-bis.
Il sottosegretario alla Giustizia fu rinviato a giudizio dal Gup di Roma Maddalena Cipriani dopo che la Gip Emanuela Attura aveva disposto l’imputazione coatta. La procura di Roma aveva chiesto invece l’archiviazione del procedimento ritenendo possibile l’esistenza oggettiva della violazione, ma senza le prove dell’elemento soggettivo, ritenendo che Delmastro fosse consapevole dell’esistenza del segreto. La sentenza è attesa nel pomeriggio.
Nel processo al Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, si cono costituiti come parti civili i parlamentari del Pd, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini che incontrarono in carcere Alfredo Cospito. Il pubblico ministero Paolo Ielo, nella sua requisitoria, in cui ha chiesto l’assoluzione per il Sottosegretario ha spiegato: “Mi vorrei muovere dall’idea di segreto, dove tutti, fin dall’inizio, sapevano che questa roba era segreta o non segreta, io non lo sapevo e mi sono messo sui libri per studiare. Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione e non ci spostiamo di un millimetro da qui. Lo abbiamo già fatto, utilizzando lo stesso principio per tutti i cittadini, anche in un processo analogo con imputato diverso celebrato qualche settimana prima e nel quale, la richiesta della procura, è stata l’assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo”, ha concluso il pubblico ministero, Paolo Ielo.