La premier: "Contenta della compattezza della maggioranza, ringrazio Giorgetti". Conte: "E' un imbroglio"
Giorgia Meloni promuove la manovra. “Sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto sulla legge di bilancio, molto soddisfatta della manovra e contenta della compattezza della maggioranza. Voglio ringraziare Matteo Salvini e Antonio Tajani, tutti i ministri e il ministro Giorgetti. E’ una manovra seria, di buon senso, che concentra le non molte risorse che abbiamo a disposizione su quelle che consideriamo le priorità di questa nazione”, ha affermato la presidente del Consiglio a margine del vertice Ue-Consiglio di cooperazione del Golfo, a Bruxelles.
Meloni: “Fondo sanità a 136,5 mld in 2025, mai così tante risorse”
“Non ci sono mai state così tante risorse sulla sanità. Il fondo sanitario arriverà a 136,5 miliardi nel 2025 e a 140 miliardi nel 2026“, ha aggiunto la premier. Eppure sono state forti le proteste dalle opposizioni e dal mondo della sanità pubblica per quanto riguarda gli stanziamenti previsti nella manovra di bilancio che, secondo le tabelle del Dpb, ammontano a circa 860 milioni nel 2025 e 3,18 miliardi nel 2026. Il sindacato Anaao Assomed intanto promette battaglia: “Pronti a tutto, chiamata alle armi settore sanitario”.
Meloni: “No aumento tasse in situazione complessa, conti in ordine”
Nella manovra “ci concentriamo sui redditi, sui salari, sul lavoro, sul sostegno alle imprese, sulla salute dei cittadini, sulla famiglia. Lo facciamo senza aumentare le tasse per i cittadini, in una situazione molto complessa, lo facciamo tenendo i conti in ordine“, ha detto ancora Meloni. “Per quello che riguarda i tratti salienti della manovra, il cuneo fiscale viene confermato, da un cuneo contributivo diventa un cuneo fiscale, quindi da una decontribuzione passa una defiscalizzazione. E’ lo stesso importo ma si allarga la platea, che arriva fino a 40 mila euro con un décalage. E soprattutto diventa strutturale, che era la prima richiesta che c’era stata fatta soprattutto dalle forze sindacali, così come diventa strutturale la super deduzione sul costo del lavoro al 120%, come diventa strutturale l’accorpamento delle prime due aliquote dell’IRPEF”.
Meloni: “Banche non sono avversari, c’è stata collaborazione”
Con le banche “volevamo da una parte riuscire ad avere delle risorse che potevano essere redistribuite in modo particolare su famiglie e redditi bassi ma non volevamo neanche dare il segnale perché le banche siano degli avversari, per questo abbiamo fatto un lavoro anche insieme a loro”, ha affermato la premier. “Abbiamo scelto di andare nel dettaglio di alcuni meccanismi contabili che sono particolarmente favorevoli. Rivedendo quei meccanismi contabili chiaramente si allarga la base imponibile e quindi arrivano delle risorse”. “Loro giustamente aspettano a vedere il testo finale, ma c’è stata un’interlocuzione, una collaborazione che secondo me è un messaggio molto significativo, un messaggio positivo”.
Meloni: “Senza spese allegre del passato avremmo avuto più risorse”
“Obiettivamente queste sono le risorse che noi abbiamo. Certo che, se non avessimo speso allegramente in altri anni, ne avremmo avute di più. Io ne avrei messe ancora di più, ma queste ho e, più di stabilire che sia una delle mie priorità, non posso fare altro. Ma mi pare che sia una cifra record”, ha spiegato la presidente del Consiglio. “La sanità rimane da tre anni una delle nostre priorità. Abbiamo lavorato ogni anno per aumentare il fondo sanitario. Dopodiché, io penso non bisogna solo limitarsi ad aumentare le risorse ma capire come le risorse possano essere spese meglio”.
Critiche da M5S e Pd
Di tutt’altro avviso le opposizioni, in particolare Movimento Cinque Stelle e Partito democratico che hanno criticato le scelte del governo e del Mef. Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha affermato che la “tassa sulle banche non esiste” e che “è un imbroglio” mentre sulla sanità ha chiesto al ministro Schillaci di mettere “sul tavolo le dimissioni”. Tuona anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “Anche oggi il governo ci dà una buona dose di propaganda quotidiana. Annunciano 3,7 miliardi in più sulla sanità pubblica ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni, che si aggiungono al miliardo già stanziato. Quindi meno della metà di quanto annunciato”.
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