Dl carceri, vertice maggioranza: intesa politica su riformulazione emendamenti FI

La presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno: "Soddisfazione per sintesi e coesione"

 Si è concluso l’esame degli emendamenti sul decreto Carceri in commissione Giustizia del Senato. Ritirato per mancanza di coperture l’emendamento dei relatori sui servizi di telemedicina per le persone detenute. Il voto finale con il mandato al relatore si terrà martedì, in attesa dei pareri delle altre commissioni. L’opposizione, come annunciato, non ha partecipato ai lavori. 

Dl carceri, intesa politica su riformulazione emendamenti FI

Una intesa politica sulla riformulazione, in senso restrittivo, degli emendamenti di Forza Italia sul decreto carceri è stata trovata al vertice di maggioranza in Senato con il ministro Carlo Nordio e la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno. “Abbiamo individuato alcune sintesi sugli emendamenti per una soluzione condivisa sugli schieramenti, circoscrivendo un po’ alcuni emendamenti di Forza Italia, per una ampia condivisione. Sono stati un po’ ristretti”, ha spiegato Bongiorno, aggiungendo che “la maggioranza è coesa”. La commissione è sospesa per i lavori d’Aula. “Esprimiamo soddisfazione per la sintesi e la coesione in maggioranza“, ha poi aggiunto Bongiorno, cui fa eco il viceministro Francesco Paolo Sisto. Gli emendamenti di Forza Italia puntano a deflazionare il carcere con misure su semilibertà, affidamento in prova e domiciliari. “Si è trovata una sintesi politica soddisfacente per tutti – ha aggiunto Sisto -. Siamo in fase di riformulazione”.

Protesta opposizioni: “Via da commissione, non ci sono condizioni”

Prosegue la protesta delle opposizioni sul Dl Carceri: Pd, M5s, Avs e Italia Viva non parteciperanno ai lavori della commissione Giustizia del Senato nemmeno nella seduta pomeridiana, prevista alle 14. Ieri i gruppi di opposizioni avevano abbandonato l’auletta della commissione dopo il parere contrario del governo a tutti gli oltre 200 emendamenti presentati. “Non ci sono le condizioni per contribuire alla conversione di questo decreto – dice la vicepresidente dem del Senato e componente della commissione Anna Rossomando – C’è un no secco a tutti gli emendamenti delle opposizioni, nessuna apertura, nonostante le audizioni, le dichiarazioni iniziali e nonostante la situazione drammatica”. “Sono rimasti al ‘marcire in galera’“, ha aggiunto. “C’è una responsabilità del parlamento che non è sola politica, è anche morale. Finché il decreto sarà così e non andrà a incidere sulla situazione, non vogliamo condividere la responsabilità morale di non fare nulla davanti a una tragedia”, ha osservato Ivan Scalfarotto, di Italia Viva. La richiesta delle opposizioni unite è di riaprire la discussione sul decreto e sugli emendamenti in Aula, mentre è invece probabile che il governo ponga la fiducia. Il provvedimento va convertito il legge entro i primi giorni di settembre.