La premier nella sua informativa al Consiglio dei ministri

Possibili infiltrazioni criminali nella gestione dei flussi regolari di migranti dal Bangladesh all’Italia. Di questa ipotesi ne ha parlato Giorgia Meloni nella sua informativa al Consiglio dei ministri sul ‘Decreto flussi’.

“L’ipotesi di infiltrazioni criminali sembra avvalorata dal fatto che la stragrande maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del ‘Decreto Flussi’ proviene da un unico Stato, il Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro“, ha detto la premier. “I bengalesi, ricordo, sono anche la prima nazionalità di immigrazione illegale nei primi cinque mesi di quest’anno, e questo presuppone un collegamento forte tra organizzazioni criminali che operano nel Paese di partenza e organizzazioni criminali che operano nel Paese di arrivo”. “Per questa ragione, raccolti questi dati, stamattina mi sono recata dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo per consegnare un esposto sui flussi di ingresso in Italia di lavoratori stranieri avvenuti negli ultimi anni avvalendosi dei cosiddetti ‘Decreti Flussi'”, ha aggiunto.  

Meloni: “Correggere decreti flussi come fatto con Superbonus e Rdc”

“È evidente che se – come immagino – da una parte l’autorità giudiziaria aprirà una o più indagini in base agli elementi forniti e farà seguire la necessaria opera di accertamento per il passato, dall’altro lato le soluzioni per fermare questo meccanismo in futuro competono al governo”, ha detto ancora Meloni. “Lo stesso gruppo tecnico di lavoro che ha tirato fuori questi dati – che è coordinato dalla presidenza del Consiglio e vede la partecipazione del ministero dell’Interno, del ministero degli Esteri, del ministero del Lavoro, del ministero dell’Agricoltura e del ministero del Turismo ha ipotizzato delle iniziative da intraprendere, sia di ordine legislativo, sia di ordine amministrativo. Ci troviamo di fronte a un meccanismo di frode e di aggiramento delle dinamiche di ingresso regolare, con la pesante interferenza del crimine organizzato, che dobbiamo fermare e correggere, esattamente come abbiamo fatto, e stiamo facendo, per il superbonus edilizio e per il reddito di cittadinanza”.

Meloni: “Intervenire su decreti flussi, provvedimenti dopo G7”

“Gli aspetti su cui intervenire” per i decreti flussi “sono quelli della verifica delle domande di nulla osta al lavoro, del meccanismo del click day, della definizione delle quote, del rafforzamento dei canali di ingresso speciali, e più in generale della collaborazione con le associazioni di categoria, allo scopo di definire i fabbisogni di manodopera”, ha affermato la presidente del Consiglio. Ci sarà bisogno “di un duplice livello di intervento, normativo e amministrativo. Quindi vi annuncio che stiamo lavorando perché in uno dei primi Cdm che terremo dopo il G7 si presenti, con la collaborazione di tutti i ministeri competenti, un articolato ampio e dettagliato per risolvere questo problema. Ci sarà bisogno di un duplice intervento, normativo e amministrativo. E intendo coinvolgere le imprese e le associazioni di categoria. Intendo promuovere un incontro con le organizzazioni datoriali, poiché troppo spesso si esprimono fabbisogni di manodopera che trovano solo parzialmente riscontro nelle domande di nulla osta al lavoro presentate nei click day. Penso serva maggiore responsabilità e un più serio approfondimento, capendo ad esempio se le associazioni abbiano un sistema di monitoraggio delle domande per conto dei propri associati e facciano dei controlli preliminari su di essi”. 

Meloni: “Fare piena luce su degenerazioni passato”

Sui decreti flussi, “mentre il governo individuerà le necessarie soluzioni per il futuro, auspico che si faccia piena luce su quanto è avvenuto negli scorsi anni. Con il Gruppo tecnico di lavoro noi abbiamo fatto una ricognizione solo sui due decreti flussi varati da noi, ma è ragionevole ritenere che le stesse degenerazioni si trascinassero da anni e mi stupisce che nessuno se ne sia reso conto”, ha sottolineato Meloni. 

Meloni: “Modifiche a decreti flussi in rispetto principio Bossi-Fini”

“Noi modificheremo i tratti operativi che hanno portato a queste storture, e lo faremo nel rispetto del principio che ispirò la legge Bossi Fini che ha regolamentato il fenomeno in questi anni, cioè consentire l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro”, ha ribadito la premier. 

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