Matteo Salvini è stato ospite di Francesca Fagnani nella prima puntata di ‘Belve’, in onda ieri sera su Rai 2. Diversi i temi affrontati: dal rapporto con Giorgia Meloni al futuro in politica, passando per il generale Roberto Vannacci e il legame con Umberto Bossi.
L’amicizia con la premier Giorgia Meloni “la stiamo costruendo. Abbiamo cominciato a frequentarci anche fuori dalla politica. Ogni tanto la sera gioca a burraco con la mia fidanzata Francesca. Io no, perché sono due faine e odiano perdere. E io ho già un lavoro complicato di giorno, se devo incazzarmi anche di sera per il Burraco, no grazie”, ha raccontato il vicepremier e leader della Lega.
“Io penso di avere ancora tanto da dare, ho ancora voglia, idee, tempo. Poi persone in gamba ce ne sono, sia uomini che donne, ma li lascio aspettare un attimo”, ha aggiunto Salvini rispondendo a una domanda sul futuro della sua leadership. Ha ammesso che potrebbe fare un passo indietro solo “se mi alzassi la mattina e facessi il mio lavoro di ministro o di militante di partito contro voglia, senza entusiasmi. Poi se qualcuno si dovesse fare avanti…”, ha affermato il ministro dei Trasporti, interrotto dall’intervistatrice che poi gli ha chiesto: “Ma al di là delle fronde, qualcuno si è fatto avanti?”. “No”. “Il congresso si farà? Entro l’autunno, certo. L’ultima roba che voglio è sembrare incollato alla poltrona”, ha ribadito.
Il generale Roberto Vannacci “lo stimo come persona, ne condivido una buona parte di idee, non tutte, e se vorrà portare in Europa le sue battaglia di libertà con la Lega ne sarò felice, ma ci stiamo ragionando”, ha detto ancora Salvini. “Lei lo direbbe mai che le persone omosessuali non sono normali, ad esempio?”, ha incalzato l’intervistatrice, alla quale Salvini ha replicato: “No. Per me uno può essere omosessuale, eterosessuale, transessuale, bisessuale, polisessuale. L’ultima delle mie intenzioni è entrare nella vita privata di qualcuno”.
L’attuale leader della Lega ha ammesso, inoltre, che non si sente con il fondatore del partito Umberto Bossi “da troppo, e di questo mi dispiaccio. È una delle mie colpe”.