Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, mette in guardia sulla decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di nominare una commissione di accesso ispettivo per valutare il possibile scioglimento del Comune di Bari per infiltrazione mafiosa dopo gli arresti delle scorse settimane in seguito alle indagini della Dda barese sul voto di scambio alle elezioni comunali del 2019. “Stiamo esponendo il sindaco di Bari a un grave rischio di incolumità, perché quando la mafia capisce che qualcuno è stato abbandonato dallo Stato e viene strumentalizzato a fini elettorali, rischia anche la pelle“, ha detto Emiliano. “Il sindaco di Bari – ha ricordato – è sotto scorta da anni. Questa strumentalizzazione, con un po’ di prudenza, era assolutamente evitabile, dato il momento elettorale. Se si dà l’impressione che il ministro dell’Interno, anziché difendere il sindaco di Bari per le attività antimafia, lo inquisisce perché teme che ci sia qualcosa che non va in ciò che ha fatto, lo si indebolisce. I mafiosi sono rapidissimi a capire le cose. Sono un po’ più lenti al Ministero dell’Interno”.
“Io non escludo che, a breve, persino la presidente del Consiglio Giorgia Meloni entri a gamba tesa sulla vicenda dello scioglimento per mafia. Vorrei consigliarle di essere prudente perché la procedura passa dal Consiglio dei ministri e arriva al Presidente della Repubblica”, ha poi aggiunto il presidente della regione. “Il mio invito è: non caricate a testa bassa su questa storia, perché se utilizzate in modo strumentale le normative sullo scioglimento dei Comuni e sulle ispezioni, rischiate di confermare i sospetti di chi pensa che questo sia un governo autoritario che non garantisce la Costituzione e la democrazia. Se qualcuno pensa di trovarci deboli rispetto a questa opzione si è sbagliato di grosso perché noi difenderemo quello che abbiamo fatto in questi anni, difenderemo il sindaco di Bari, difenderemo la città di Bari e la Puglia intera”.
Da Emiliano, poi, anche un attacco al centrodestra pugliese, accusato di chiedere a Piantedosi un aiuto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. “Faccio una preghiera a tutti: distinguete le attività istituzionali dalle campagne elettorali perché lo spettacolo di tutto il centrodestra barese in ginocchio da Piantedosi a chiedergli di fare qualcosa per vedere di farsi dare una mano nelle prossime campagne elettorali è vergognoso“, ha detto. “Questo spettacolo non si poteva vedere. Naturalmente, il ministro deve pure garantire degli equilibri alla sua maggioranza, e soprattutto a Fratelli d’Italia, che sta spingendo su questa storia. Probabilmente, il ministro, assieme al prefetto, è investito da una tempesta di frustrazione elettorale molto forte. Si poteva tranquillamente rinviare l’inizio dell’ispezione a dopo le elezioni: non c’era nessuna urgenza”, ha aggiunto, “il risultato è che stiamo insozzando inutilmente il nome della città del Sud più importante in questo momento per i successi che ha avuto e per il consenso che ha l’amministrazione. Se qualcuno immagina di inventarsi elementi che portino allo scioglimento del Comune di Bari si sbaglia di grosso: non riusciranno, attraverso questa strada, a cambiare l’esito delle elezioni che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno”.