La premier dopo il Consiglio Europeo di Bruxelles: "Governi non entrano nei processi, giudici autonomi anche in Ungheria"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiede al premier ungherese Viktor Orban di garantire un trattamento dignitoso per Ilaria Salis, la 39enne italiana detenuta in custodia cautelare a Budapest per lesioni aggravate ai danni di due neonazisti, un caso che da giorni ha attirato l’attenzione mediatica dopo un’udienza in cui Salis è stata portata in aula in tribunale legata per mani e piedi. “Il tema di un’eventuale detenzione (di Ilaria Salis) in Italia va discusso quando sapremo come va il processo. Ho sentito molte parti di dibattito in Italia ma devo segnalare che a differenza di quello che spesso è stato scritto in Italia anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici. Quello di cui posso parlare oggi con il primo ministro ungherese è che ai nostri connazionali venga garantito un trattamento di dignità, di rispetto e un giusto processo“, ha detto Meloni in un punto stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Mi permetto di dire anche un veloce processo, nel senso che mi ha colpito che chiaramente si sia aperta l’udienza, chiusa e rinviata a maggio. Spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più, per il resto, però, né io, né Orban possiamo entrare oggi nel giudizio di quello che compete alla magistratura“, ha spiegato. Se sono stati garantiti i diritti del detenuto “è quello che stiamo chiedendo di verificare, sul tema delle immagini che abbiamo visto segnalo che non è un trattamento – presumo – riservato a questo detenuto. Accade in diversi Stati, anche occidentali, che i detenuti vengano portati così in tribunale. Non è il nostro costume, noi non lo facciamo, sono immagini che da noi chiaramente impattano ma negli altri Stati sovrani, anche occidentali, funziona così“, ha aggiunto.
Sui fondi all’Ucraina: “Lavorato per soluzione a 27, sono soddisfatta”
Anche i temi più strettamente relativi al Consiglio Europeo, come lo sblocco del nuovo pacchetto di fondi per l’Ucraina dopo l’approvazione del nuovo bilancio pluriennale dell’Ue. “Abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27. Abbiamo portato a casa una soluzione a 27 e quindi diciamo una volta tanto possiamo dirci che siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose”, ha detto la premier. “Non era facile, noi siamo sempre stati convinti che una soluzione a 26 sarebbe stato un problema, un precedente pericoloso”, ha spiegato.
“Con Orban ho lavorato per Europa non divisa”
“Negli incontri con il primo ministro ungherese chiaramente io ho lavorato cercando di portare a un punto che ci consentisse di non dividere l’Europa in un momento come questo. Perché noi abbiamo altri problemi. In Europa bisogna saper dialogare con tutti e credo che quello che è accaduto nelle ultime ore dimostri che, quando ho sempre sostenuto che non puoi pensare di risolvere i problemi parlando con due o tre persone, non sbagliavo”, ha spiegato Meloni sul processo di mediazione nel processo per sbloccare l’impasse sul bilancio europeo.
Su protesta agricoltori: “Ue ha sbagliato molto su transizione”
Poi anche il tema dell’agricoltura, dopo che la protesta dei trattori in corteo ha bloccato oggi la capitale belga Bruxelles. “Io sono un leader politico di un partito che in Europa ha votato contro la gran parte delle questioni che oggi giustamente gli agricoltori pongono. Penso che si sia sbagliato molto da questo punto di vista. Quando abbiamo detto che la transizione ecologica non doveva essere una transizione ideologica e che noi non dovevamo scambiare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, oggi cominciamo a vedere i risultati”, ha detto Meloni. “Chiaramente è un problema che l’Italia ha affrontato perché noi abbiamo fatto un lavoro in un anno molto importante sul mondo agricolo. Ricordo solamente che abbiamo portato da 5 a 8 miliardi le risorse del Pnrr destinate al settore agricolo, che abbiamo istituito un fondo da 300 milioni per aiutare le aziende agricole a combattere l’emergenza climatica”, ha precisato.
“Da approccio ideologico impatto su lavoratori”
Sugli agricoltori “ieri la Commissione ha fatto delle aperture che sono importanti, chiedendo di fare sforzi maggiori ma credo che diciamo un cambio di linea possa arrivare solamente dopo le elezioni europee sperando che ci sia un approccio vincente diverso da quello ideologico che abbiamo visto in questi anni, perché è stato l’approccio ideologico che ha finito per impattare sui più deboli e cioè sui lavoratori“, ha dichiarato poi Meloni.
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