Il presidente del Senato, La Russa: "Volerlo rendere accettabile ha peggiorato il ddl"

La ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, mette un paletto al dialogo con le opposizioni sulla riforma istituzionale del cosiddetto ‘Premierato‘: l’elezione diretta del Presidente del Consiglio non si tocca. Dopo le audizioni in Senato “sembra di trovarsi al gioco dell’oca, come se iniziassimo ora a discutere di questo tema. Non è così: se avessimo voluto fare una riforma a colpi di maggioranza l’avremmo fatto presentando quello che avevamo promesso in campagna elettorale, e cioé l’elezione diretta del presidente della Repubblica”, ha detto la ministra ad Atreju, festa di Fratelli d’Italia in corso a Roma, nel dibattito ‘Premierato: fine dei giochi. Di Palazzo’. “Questo disegno di legge – ha osservato – è frutto di una lunga interlocuzione con le opposizioni, con i sindacati, le associazioni economiche. Siamo arrivati già con un testo che era frutto di una mediazione con le opposizioni, che avendo perplessità con l’elezione diretta del presidente della Repubblica ci hanno fatto indirizzare verso il premierato. Nel nostro programma c’era l’elezione diretta del presidente della Repubblica“. Casellati ha quindi avvertito che “c’è una cosa che ritengo non possa essere discutibile: l’elezione diretta del presidente del Consiglio, perché per troppo tempo abbiamo avuto una successione di governi, tecnici e policromi. I cittadini giustamente si sono allontanati dalle urne perché hanno ritenuto che il loro voto finesse nel cestino”.

“Non può essere riforma di minoranza”

Con riferimento alle ulteriori possibilità di dialogo con le opposizioni sulla riforma, Casellati ha aggiunto: “L’ascolto permane, se c’è qualcosa che si vorrà modificare la modificheremo, l’importante è che questa sia sintonica con l’impianto di questo progetto”. Insomma, ha precisato, “siamo aperti, a condizione che il dialogo non diventi un monologo, perché andare incontro non significa che per andare d’accordo bisogna dire sempre sì, altrimenti sarà una riforma di minoranza“.

La Russa: “Volerlo rendere accettabile ha peggiorato il ddl”

Al dibattito ha anche partecipato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha espresso così la sua opinione sul progetto di legge come scaturito dal dialogo tra maggioranza e opposizioni: “Forse l’averlo voluto rendere accettabile da un maggior numero possibile di forze politiche non lo ha migliorato, lo ha peggiorato“, ha affermato. 

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