Regionali in Sardegna, Soru: “Io tradito dal Pd”

Regionali in Sardegna, Soru: “Io tradito dal Pd”

L’ex governatore isolano a LaPresse: “Elly Schlein sta sbagliando tutto”

“È un Pd da cui mi ero distaccato da diversi anni, che non riconosco più e che ho lasciato senza difficoltà e senza alcun rimpianto. Avevo portato nel Pd molte speranze, ho creduto nel progetto di Prodi, nel progetto di mettere assieme le due grandi anime della politica dell’Italia del dopoguerra, ho creduto che si sarebbe potuto fare una sintesi, che sarebbe potuto nascere un partito nuovo più vicino alla società civile, più vicino alle persone dove le decisioni più importanti sarebbero state sottratte a gruppi dirigenti sempre più ristretti, stanchi e cristallizzati. Mi sento tradito. Ma ora il mio impegno politico è qui in Sardegna, la Sardegna è l’orizzonte del mio impegno”. Lo dice a LaPresse Renato Soru, uno dei fondatori storici del Pd, ex governatore della Sardegna e ora candidato presidente per la sfida delle elezioni regionali di febbraio. Soru, in polemica con la scelta dei vertici del partito di indicare Alessandra Todde come candidata dell’alleanza 5 Stelle-Pd senza passare per le primarie da lui più volte sollecitate, ha lasciato il Pd e si è candidato governatore vent’anni dopo la prima esperienza. 

 

Sardegna, Soru: “Elly Schlein sta sbagliando tutto”

“Cosa penso di Elly Schlein? Penso che stia sbagliando tutto“, ha aggiunto Soru, che si è candidato puntando a una coalizione progressista, con partiti autonomisti e indipendentisti.  “L’alleanza Pd-5 stelle non avrebbe mai vinto: per questo io mi sono candidato, per non riconsegnare la Sardegna alla destra per altri 5 anni”, ha sottolineato inoltre Soru.

Sardegna, Soru: “Todde imposta da Roma”

Alessandra Todde è stata nettamente imposta da Roma. A differenza del centrodestra che non ne fa mistero, 5 stelle e PD cercano di nascondere questa scelta romana imposta sulla base di equilibri nazionali totalmente estranei all’interesse della Sardegna. Poi non nego che qualcuno in Sardegna sia stato molto ben disposto ad accogliere questo questo input romano, e parlo soprattutto delle classi dirigenti più antiche del Pd, che rappresentano solo se stessi o piccoli gruppetti di potere che si attardano ancora a cercare di raccogliere gli ultimi scampoli di una storia ormai finita”, sottolinea Soru. “Fare le primarie significava confrontarsi su diverse proposte programmatiche, su una visione, sui progetti per la Sardegna e sulla capacità di rappresentarle per poi presentare la candidatura migliore, quella più capace di raccogliere il consenso e quindi quella più capace di vincere”, spiega il fondatore di Tiscali.

Sardegna, Soru: “La storia politica dei 5 stelle la più ambigua di tutte”

“La storia politica dei 5 stelle è la più ambigua possibile”, attacca Soru. “Il partito del vaffa che voleva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, il partito che è salito sul tetto del parlamento o che si è affacciato al balcone di palazzo Chigi per dire di aver abolito la povertà. Il partito che ha governato con Salvini e che è complice di tragedie immani nel Mediterraneo, complice delle politiche portate avanti dalla peggiore destra poi pur di governare. Chi continua a votarli lo fa sulla base di un voto di protesta pensando a quello che sono stati. A livello regionale sono inesistenti, non c’è un solo comune amministrato dai 5 stelle, e dove ci sono governano con la destra come a Sassari. Nessuno vuole un presidente 5 stelle, i sardi a maggior ragione, perché li conoscono, e se ne stanno alla larga”, conclude.

Sardegna, Soru: “Più grande danno Solinas? Non aver fatto nulla”

“Qual è il danno più grande fatto da Solinas e il centrodestra in questi 5 anni al governo della Sardegna? Non aver fatto nulla, e questo vale sia per la giunta che per il consiglio regionale”, aggiunge inoltre Soru. “Senza buone leggi non si governa, si fanno clientele. In questi anni c’è stato il totale abbandono dell’autonomia, la restituzione dei soldi europei, 3 miliardi di euro non spesi nonostante la società sarda ne abbia estremo bisogno. E’ stato un governo che non ha mai preso in considerazione gli interessi generali dei sardi e della Sardegna. Solinas è sempre in prima fila ad applaudire Salvini: ma i sardi, con Pontida, non c’entrano nulla, e a Pontida non ci fanno nulla”.

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