Il leader leghista in una lettera al Corriere: "Davvero un pezzo di centrodestra vuole allearsi con i socialisti delle tasse e delle frontiere aperte"

La lettera di Matteo Salvini al Corriere della Sera dopo la convention dei partiti sovranisti europei a Firenze. “A Firenze si sono ritrovate forze che propongono un’Europa diversa da quella plasmata (male) dai socialisti. Desideriamo proporre un modello diverso, promuovendo una cooperazione tra Stati con pari dignità capaci di accordarsi su alcuni temi fondamentali senza complicare la vita ai singoli governi nazionali, soprattutto se sgraditi all’orientamento della Commissione come troppe volte accaduto in passato”, scrive il leader leghista, lanciando un appello all’Europa: “Non porre veti. È un insegnamento di Silvio Berlusconi, che sdoganò il Movimento sociale italiano per bloccare il Pci-Pds, ora Pd”.

“Pregiudizi assurdi”

“La Lega fa del pragmatismo e dell’attenzione ai temi concreti una stella polare, che ci consente di governare a vari livelli da alcuni decenni”, ha detto ancora Salvini. “Ho letto altri pregiudizi assurdi. Rammento che la Lega ha sempre votato tutti i provvedimenti a sostegno all’Ucraina ed è da sempre al fianco di Israele. Se il nocciolo è l’opinione su Putin, segnalo che in Europa il cosiddetto lobbista dello zar è l’ex cancelliere socialista tedesco Gerhard Schröder”, ha proseguito, concludendo: “Si può ignorare un partito che in Francia ha il 30%, si può snobbare il primo partito in Olanda, cancelliamo uno tra i più rilevanti partiti dell’Austria, tagliamo la forza che cresce di più in Germania? Davvero rimuoviamo decenni di storia politica italiana, con la Lega che ha una solida e apprezzata tradizione di governo locale e nazionale? Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti delle tasse e delle frontiere aperte in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica? Anche per queste considerazioni, il centrodestra deve coltivare l’unità in Europa come abbiamo fatto (e continueremo a fare) in Italia. Ce lo ha insegnato Berlusconi. Io non lo dimentico”.

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