Per estirpare i fenomeni della violenza di genere e dei femminicidi, la società deve fare uno “sforzo intenso” verso un radicale “cambiamento culturale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro al Quirinale con i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. “Purtroppo, le notizie dei femminicidi che ci giungono così frequentemente, anche negli ultimi giorni, sono un triste promemoria di quanto intenso sia lo sforzo ancora da compiere per realizzare un cambiamento radicale di carattere culturale. Cambiamento che chiama in causa le famiglie, l’intera società e gli stessi governi”, ha affermato il capo dello Stato. “Vorrei soffermarmi brevemente su due aspetti di particolare attualità, anch’essi al centro del lavoro di questa Organizzazione, antesignana nella costruzione di una piattaforma di valori europea. Mi riferisco all’uguaglianza di genere, tema che rientra nella protezione e promozione dei diritti umani”, ha spiegato, sottolineando che “tra gli strumenti di cui si è dotato il Consiglio d’Europa, per contrastare le discriminazioni nei confronti delle donne e per valorizzare il loro ruolo nella società, spicca la Convenzione di Istanbul alla base della quale vi è la convinzione che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure e de facto costituisca un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne. La Convenzione, nel suo preambolo, riconosce che ‘la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione'”.