Dalla bozza all'esame del Consiglio dei ministri emerge che il Parlamento sarà aggiornato con cadenza annuale sulla attuazione

Il Piano Mattei ha durata quadriennale e può essere aggiornato anche prima della scadenza“. Questo si legge nella bozza del decreto sulla governance all’esame del Consiglio dei ministri di domani. La bozza del decreto legge, all’articolo 4, prevede un preciso timing per l'”adozione e aggiornamento” del Piano Mattei. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, i ministri trasmettono alla struttura di missione una relazione nella quale sono indicate “le iniziative rivolte a Stati del Continente africano programmate o in corso di svolgimento” con specifica indicazione delle risorse e de tempi di realizzazione. I ministri invieranno anche “proposte per il potenziamento delle iniziative” e “per l’avvio di nuove iniziative”, oltre che proposte di riforma “volte ad incrementare l’efficacia della collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano”. Nei 90 giorni successivi, la Cabina di regia completa la definizione del Piano Mattei e lo trasmette al Consiglio dei ministri per la sua deliberazione. Prima della scadenza del Piano, la Cabina di regia avvia il procedimento per l’aggiornamento. Una “cabina di regia” presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri, che “coordina”, “finalizza” e monitora l’attuazione del Piano mattei. E una struttura di missione a supporto delle attività. 

La cabina di regia, secondo quanto si legge nella bozza, è “composta dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri Ministri, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo”, oltre che dai presidenti di Ice, Cdp e Sace. L’articolo 3 elenca i compiti della cabina di regia: “coordina, nel quadro della tutela e promozione degli interessi nazionali, le attività di collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano svolte, nell’ambito delle rispettive competenze, dalle amministrazioni pubbliche ad essa partecipanti”; “finalizza il Piano mattei e i relativi aggiornamenti”; “monitora” l’attuazione del Piano; “approva la relazione annuale al Parlamento”; “promuove il coordinamento tra i diversi livelli di governo” nazionali e territoriali; “promuove iniziative finalizzate all’accesso a risorse” messe a disposizione da Ue e organizzazioni internazionali; “coordina le iniziative di comunicazione relative all’attuazione del Piano mattei”. 

Il Parlamento sarà aggiornato con cadenza annuale sulla attuazione del Piano Mattei. “Entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmette alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del Piano, previa approvazione da parte della Cabina di regia – si legge nella bozza -. La relazione indica altresì le misure volte a migliorare l’attuazione del Piano Mattei e ad accrescere l’efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti”. 

Nuovo partenariato tra Italia e Stati continente africano 

“Il Piano Mattei persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza”. Così la bozza del decreto sulla governance del Piano Mattei definisce i contorni del Piano, che – si legge – “favorisce la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi previsti dal Piano, nonché l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali”.Il Piano Mattei si concentrerà su “cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione e formazione professionale, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali, valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili, sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile, promozione dell’occupazione, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare”. 

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