La premier in una lettera inviata alla convention della Dc a Saint Vincent

“Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”. Lo afferma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera inviata a Gianfranco Rotondi per la kermesse ‘Saint Vincent – Città delle tre Repubbliche’.

Centrodestra vincente e moderno, capace di governare con realismo

“La nascita del centrodestra come nuovo blocco alternativo alla sinistra ha rappresentato la risposta che milioni di italiani chiedevano e aspettavano. Quella risposta è stata una risposta vincente”, ha continuato la Meloni che ha poi aggiunto: “In questi decenni il centrodestra è cresciuto, si è strutturato, ha trascorso anche momenti difficili ma ha sempre saputo far dialogare al suo interno tutte le sue identità, non rinunciando a sperimentare nuove esigenze e nuove forme”. “Oggi – ha quindi osservato la premier – il centrodestra aspira ad essere la sintesi di tutte le idee maturate nell’alveo della tradizione conservatrice e cristiano-liberale. È un centrodestra moderno e dinamico, che fa tesoro delle diversità ed è capace di governare con realismo, concretezza e competenza, portando avanti un programma chiaro e basato su un approccio valoriale”.

Nostri valori alternativi e distanti da sinistra

“I valori della famiglia, della Patria, della libera impresa, della sussidiarietà e dell’appartenenza all’Occidente sono valori che affondano le radici in una storia che, da sempre, ci vedono alternativi e profondamente distanti dalla sinistra”, ha poi detto Meloni: “Anche per questo sono convinta che chi viene dalla tradizione dei democratici cristiani non possa non stare saldamente nel centrodestra”.

Riduttivo definire Dc un partito di ‘centro’

“Moltissimo si è scritto, e si è detto, su ciò che ha rappresentato la Democrazia Cristiana nella storia della nostra Nazione, in particolare nella cosiddetta Prima Repubblica. Io ho sempre considerato riduttivo definire la Dc semplicemente come un partito di ‘centro'”, sottolinea la presidente del Consiglio che poi conclude: “Per molti anni, nell’ambito di un contesto sia interno che internazionale molto diverso dall’attuale, la Democrazia Cristiana ha rappresentato uno dei blocchi in cui si articolava il nostro sistema politico. La Dc ha avuto la lungimiranza di sposare la scelta occidentale e ha rappresentato, per svariati decenni, il blocco sociale anticomunista, il partito dei corpi intermedi, della borghesia produttiva e dei ceti popolari. Negli anni del Dopoguerra ha accompagnato quel miracolo economico che ha consentito all’Italia di rialzarsi dalle macerie e di diventare una potenza economica di livello globale. È stato un movimento politico di massa, ancorato a valori e programmi nei quali la maggioranza degli italiani si è riconosciuta per molto tempo”.

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