Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, torna sulle polemiche tra governo e magistratura in seguito alla sentenza del tribunale di Catania che ha liberato quattro migranti tunisini dal Cpr di Pozzallo. E attacca i giudici per i toni utilizzati nei confronti dell’esecutivo. “Per quanto riguarda il provvedimento assunto dal giudice del Tribunale di Catania, è una situazione estremamente complessa, molto più complessa di quanto possa essere riassunto nell’ordinaria polemica politica che spesso ha connotati effervescenti. Anche la magistratura ha usato, nei confronti del Governo e del Parlamento, espressioni non propriamente pacifiste“, ha detto Nordio nel corso del question time alla Camera.
“Non si ripeteranno anni di piombo”
Nordio ha però anche escluso che sia in atto uno scontro istituzionale tra i due poteri dello Stato. “Nessuno vuole ripetere gli anni di piombo dei conflitti tra magistratura e politica. Non c’è in atto uno scontro istituzionale, e non mi pare che le espressioni della Presidenza del Consiglio abbiano ad oggetto uno scontro istituzionale”, ha affermato. “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, come statuito dalla Costituzione, e nessuno vuole mettere in discussione il patrimonio irrinunciabile della sua autonomia, della sua indipendenza, e mai e poi mai nessuno ha pensato di poter sottomettere il pm a qualsiasi forma di controllo da parte dell’esecutivo”, ha aggiunto.