Pronta a ripartire, per restare premier a lungo. Mentre volgono al termine le vacanze trascorse in Puglia, Giorgia Meloni assicura che il governo andrà avanti “ancora lungo”. L’orizzonte che ho davanti è quello di legislatura ed è l’unico che mi interessi – spiega la premier parlando al settimanale ‘Chi’ -. Siamo solo all’inizio, c’è tantissimo da fare, a partire dal capitolo giustizia e dalla riforma costituzionale, che considero la madre di tutte le riforme. Gli italiani si aspettano molto da me e non intendo deluderli”. La presidente del Consiglio rivendica il fatto che “oggi in tutti i consessi europei e internazionali l’Italia viene riconosciuta come una Nazione solida, credibile, affidabile”. Non solo, “stiamo dimostrando un’affidabilità maggiore rispetto al resto dell’Eurozona, con una crescita oltre le aspettative e superiore a quella media europea e a quella delle principali economie continentali”. Insomma, il quadro macroeconomico italiano “è positivo” ma comunque “ci impone di fare ancora di più e meglio, per consolidare e rafforzare la tendenza”.
Al rientro dalla pausa estiva ci saranno da sciogliere innanzitutto i nodi legati alla prossima legge di bilancio, anche alla luce dell’allarme sul Patto di stabilità lanciato dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. L’opposizione, già sul piede di guerra in vista della manovra, torna però a battere con forza anche sul tasto dell’immigrazione. Ad attaccare Meloni è in particolare Elly Schlein che prende di mira le norme approvate dal governo che stanno colpendo l’attività delle Ong. “Ricevere una multa e un fermo amministrativo per aver salvato più vite umane di quelle ‘autorizzate’: il decreto del governo Meloni costituisce il reato di solidarietà“, scrive su Facebook la segretaria dem che poi aggiunge: “Mi rifiuto di chiamarlo decreto Cutro, serve più rispetto per quei morti. È un decreto che vuole rendere più difficile salvare vite e viola il diritto internazionale del mare. Non credo ci sia altro da aggiungere di fronte ad un governo che ritiene una colpa salvare vite e non un dovere morale. Forse solo una parola: disumano. La solidarietà non è reato”.
Un post social commentato però a stretto giro direttamente dalla premier: “Reato di solidarietà? Facciamo applicare leggi e principi che esistono da sempre in ogni Stato – ribatte Meloni -: non è consentito agevolare l’immigrazione illegale e favorire, direttamente o indirettamente, la tratta di esseri umani”. “Solidarietà è fermare i viaggi della speranza e le morti in mare – aggiunge quindi la presidente del Consiglio -. Perché contribuire ad arricchire chi organizza la tratta degli esseri umani non ha nulla a che fare con le parole solidarietà e umanità”.
E sul tema interviene anche il M5s ricordando che dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 105mila migranti, “numeri che doppiano quelli del 2022, dati che non raccontano solo un’emergenza umanitaria ma soprattutto un’emergenza politica: quella di un governo incapace di affrontare la questione migratoria con serietà e realismo”. “Una volta al potere – attacca il partito di Giuseppe Conte – il centrodestra ha dimenticato l’urgenza del tema: il blocco navale è tornato nel cassetto, l’allarme invasione non agita più i sonni di Salvini e la premier Meloni non farnetica più di surreali sostituzioni etniche”.