Ancora voci discordanti all'interno dei partiti che formano la maggioranza di governo

Si parla ancora nella maggioranza di Roberto Vannacci, il generale dell’Esercito finito nell’occhio del ciclone dopo la pubblicazione del libro-invettiva autoprodotto ‘Il mondo al contrario’, in cui esprime opinioni da molti ritenute razziste e omofobe. “Rifarei quello che ho fatto perchè il ministro della Difesa, di tutti i cittadini italiani e di tutti i militari, doveva agire così. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma, trattandosi di una cosa che toccava il mio ministero, da rappresentante delle istituzioni” dice il ministro della Difesa Guido Crosetto, che torna sul caso.

Mentre lo stesso Esercito conferma l’avvicendamento di Vannacci alla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze e apre un’inchiesta interna, non si placa la polemica politica. Nei partiti di governo emergono voci divergenti, tra chi difende il generale e chi invece appoggia le scelte di Crosetto. E, dopo il colloquio avuto con il generale, anche il vicepremier Matteo Salvini torna a ribadire il suo pensiero sul volume ‘incriminato’: “Ritengo di esser libero di leggerlo, se ci sono dei passaggi su cui non sarò d’accordo lo dirò. Il dibattito su omosessuali ed eterosessuali per me è assolutamente superato, per esempio”, ma “il linciaggio e il rogo lo facevano con la caccia alle streghe qualche secolo fa”.

Un sostegno, quello di Salvini, che “mi ha fatto piacere sicuramente”, confessa Vannacci in un’intervista al Corriere della Sera, in cui smentisce l’ipotesi di un suo ingresso in politica: “Io faccio il soldato, ma ringrazio chiunque mi fa delle offerte perchè significa che ha fiducia in me”. Eppure sono in molti a tirarlo per la giacchetta. Per il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi “l’unico partito a cui converrebbe candidarlo è la Lega”, perché “la destra è Fratelli d’Italia ma la Lega è un partito cuscinetto che non è di destra estrema e Salvini ha detto che si riconosce nei valori del libro scritto da Vannacci. E il modo per ribadirlo potrebbe essere candidarlo alle Europee”.

Ma anche in FdI ci sono posizioni distanti in merito. Se infatti il capogruppo alla Camera Tommaso Foti ribadisce che quel libro “non l’avrei scritto”, perché “chi rappresenta lo Stato” avrebbe “dovuto usare più prudenza”, l’ex candidato sindaco a Marina di Pietrasanta con Fratelli d’Italia, Massimiliano Simoni, spiega a LaPresse: “Mi piacerebbe molto vedere il generale Vannacci entrare in politica. Ne sarei davvero onorato, perchè secondo me potrebbe dare molto al Paese”. E Proprio da Marina di Pietrasanta, il prossimo 9 settembre alle 18.30, al Bagno Biondetti, partirà il tour di presentazione del volume. Sul quale resta ferma la valutazione di Forza Italia: “Non lo leggerò, mi è bastata la quarta di copertina. I libri si leggono se ti danno l’impressione di arricchirti e questa opera al più ti impoverisce”, taglia corto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.Intanto, lo Stato maggiore dell’Esercito conferma che “ieri, il generale di Divisione Roberto Vannacci è stato avvicendato nel suo incarico dal generale di Divisione Massimo Panizzi” che “ha assunto anche il comando dell’Istituto geografico militare di Firenze”. Misura adottata “per tutelare sia l’Esercito sia il generale Vannacci, sovraesposto mediaticamente dalla vicenda legata al suo libro”, spiega la nota, in cui si annuncia che “parallelamente è stata avviata un’inchiesta volta all’accertamento dei fatti”.

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