“Avevo 16 anni il 19 luglio del ’43. Mi trovavo nel carcere minorile a via dei Reti perchè avevo fatto a botte con dei fascisti. Le bombe distrussero il carcere e mi lanciai da una finestra al secondo piano insieme a tre quattro amici miei”. Mario Di Maio, 95 anni e una memoria di ferro. Oggi, ad ottanta anni dal bombardamento si è trovato con il Presidente Mattarella al parco dei Caduti dove ha ricevuto un caloroso omaggio. Nella sua testa le immagini di quel giorno sono ancora vive, impresse nella memoria. “Presi un ragazzo più piccolo di me che si era rotto la testa e me lo portai dietro tutto il giorno fino a che l’ho lasciato con delle donne che si erano rifugiate al campo santo. Dopo le bombe sono arrivate le raffiche di mitra degli aerei, io scappavo con un cuscino in testa. Finalmente ho ritrovato la mia famiglia e siamo scappati da San Lorenzo. Sono stato fortunato ma ho salvato anche tante vite umane”.