Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri: "Bisogna avere il processo giusto, con la netta divisione tra magistrato inquirente e giudicante"
Antonio Tajani segue la linea dettata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in merito alla revisione del concorso esterno in associazione mafiosa. “L’appoggio a Nordio sulla modifica del concorso esterno? Dal punto di vista giuridico ha ragione, la riforma renderebbe la lotta alla mafia più severa. Ma il tema non è nel programma e non c’è l’urgenza. La priorità è la separazione delle carriere“, ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri in un’intervista al Corriere della Sera. “La giustizia è parte fondamentale delle riforme per rendere più competitiva l’Italia. La giustizia civile che non funziona vale tre punti di Pil. Il processo penale così com’è porta all’assoluzione del 60% dei processati, qualcosa non funziona. Bisogna avere il processo giusto, con la netta separazione tra magistrato inquirente e giudicante“, ha spiegato. “Non è una cosa contro i magistrati. Noi vogliamo innalzare il livello del giudice che giudica, vogliamo metterlo su un piedistallo”.
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