Così il presidente della Repubblica nella sua lectio magistralis all'Università del Cile, a Santiago
“L’Italia ha da sempre intrattenuto profonde relazioni d’amicizia con il Cile, alimentate anche dalla presenza di un’ampia collettività di origine italiana che è parte integrante del popolo cileno, nonché dalla condivisione dei valori democratici e dello Stato di diritto, dalla comune azione – anche a livello internazionale – a tutela dei diritti umani”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sua lectio magistralis all’Università del Cile, a Santiago.
Mattarella: “Nostro popolo visse intensamente violazione libertà dittatura”
I valori democratici “hanno segnato drammaticamente la storia di questo Paese. Una storia che cinquant’anni fa intersecò quella della Repubblica Italiana, fino a confondersi con essa in un ricordo che oggi è patrimonio comune. Tanto il popolo italiano visse intensamente la violazione profonda della libertà e dei diritti delle persone operata dalla dittatura militare”. “L’esperienza di tanti cittadini del nostro Paese, dei giovani in particolare, è stata colpita profondamente dalle vicende cilene, così come larga parte dell’opinione democratica europea. Considero – ha aggiunto Mattarella – un onore poterlo testimoniare oggi qui, a distanza di due mesi dal compiersi del mezzo secolo che ci separa dal sacrificio del presidente Salvador Allende. Così come desidero dare atto del grande significato rivestito dal progressivo processo di ritorno alla democrazia dopo il referendum dell’ottobre 1988, anche con l’operazione verità relativa ai luoghi di detenzione illegale e tortura”.
Mattarella: “Memoria valore fondamentale, negazionismo porta a autoritarismo”
“Il valore della memoria nella storia di un Paese è elemento fondamentale della sua identità. Come in Europa così in America Latina va pronunciato con forza il no ad ogni negazionismo, brodo di coltura di nostalgie autoritarie. Il ‘mai più’ che segue la presa di coscienza di una nazione matura va accompagnato sempre dal coraggio della verità”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sua lectio magistralis all’Università del Cile a Santiago.
“Abbiamo dovuto patire le esperienze negative della pandemia, prima, e della guerra dopo, per comprendere che in un mondo così interconnesso le distanze perdono significato e le crisi globali – quale che ne sia il punto d’origine – si riverberano su tutti, con conseguenze difficili da prevedere e con la necessità di misure assunte a livello di organismi come l’Organizzazione mondiale della sanità o concertate fra le autorità dei diversi Paesi. I processi di continuo mutevole cambiamento in atto presso le opinioni pubbliche, influenzate dalle scelte degli Over the top e negli stessi schieramenti internazionali, esigono la riaffermazione di regole condivise basate sul rispetto della dignità delle persone e delle comunità”.
“Servono – ha spiegato Mattarella – avvocati per buone cause, in grado di affrontare le sfide che riguardano la sopravvivenza dell’umanità nel suo complesso, rifuggendo dalla mera logica del conflitto e dall’emergere, come nella recente aggressione russa all’indipendenza dell’Ucraina, di spinte al confronto militare che distraggono risorse necessarie allo sviluppo umano. America Latina ed Europa possono, insieme, essere questi avvocati di buone cause, condividendo la visione di un mondo in cui i rapporti internazionali siano basati sul metodo del multilateralismo e sulla costruzione di istituzioni comuni”, ha dichiarato il presidente della Repubblica.
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