Mafie, Gratteri: “S’è investito poco in tecnologie di contrasto e ingegneri informatici”

Il procuratore capo di Catanzaro: "Nelle carceri organici a meno 16mila, tanti concorsi da fare"

Le tecnologie vengono usate dalle mafie per commettere reati e devono essere usate anche dalle forze dell’ordine e dalla magistratura per poterle contrastare”. Lo ha detto Nicola Gratteri alla presentazione a Francavilla al Mare (Chieti) del libro che ha scritto con il professore Nicola Nicaso, ‘Fuori dai confini’, edito da Mondadori. “Noi siamo un po’ indietro perché purtroppo, nei decenni passati, si è investito poco in tecnologia, oltre che naturalmente nell’assunzione di ingegneri informatici e di hacker”. “In Abruzzo c’è un’alta densità di carceri e c’è l’alta sicurezza e il 41 bis, è anche un indotto perché ci sono migliaia di uomini della polizia penitenziaria e di donne che vivono qui, lavorano qui, mangiano, dormono e quindi è anche un’economia per voi” ha aggiunto Gratteri. “Dovete solo stare attenti, non rilassarvi e non sottovalutare il fenomeno – ha aggiunto Gratteri -. Gli organici è notorio che siano a meno 16mila e quindi ci sono tanti concorsi da fare intanto per coprire il gap, soprattutto per creare motivazioni e stimoli per la polizia penitenziaria”