“L’Università Cattolica mi ha chiesto di andare a dirigere un programma per l’educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle scuole superiori” e “questa cosa purtroppo non è compatibile con il Senato, quindi ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore, cosa che farò, mi dimetterò nella prossima settimana. Nei prossimi giorni mi dimetto dal Senato“. Lo ha annunciato il senatore Pd Carlo Cottarelli, ospite di ‘Che tempo che fa’ su Rai3.
“Poi naturalmente il processo è piuttosto lungo perché le dimissioni devono essere accettate. Di norma la prima votazione, che è fatta comunque a scrutinio segreto, di prassi viene rigettata come gesto di cortesia, poi si vede i tempi che ci vogliono”, ha proseguito Cottarelli. “La decisione l’ho presa perché mi sembra una cosa importante da fare, una cosa molto utile per il Paese, e poi perché appunto c’erano quelle questioni che sollevavo”, ha aggiunto. Alla richiesta di Fabio Fazio di specificare da cosa sia stato deluso e cosa non si aspettava, Cottarelli ha risposto: “C’è in questo momento storico, forse non è stato così in passato ma in questo momento storico, un’estrema conflittualità fra le due parti del Parlamento, fra la minoranza e l’opposizione. Cosa vuol dire in pratica? Vuol dire per esempio che è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti. Io ho visto quasi sistematicamente gli emendamenti delle minoranze sono rigettati, anche quando ci sarebbe la necessità di discutere della sostanza. D’altro canto, e qui lo ammetto, le minoranze spesso propongono emendamenti soltanto per fare ostruzionismo. Ora, questa non è una critica che faccio ai miei colleghi, è possibile che in questo momento storico non ci sia altro modo di fare le cose, però non è proprio nelle mie corde”.
A proposito di quello che lo aspetta, Cottarelli ha raccontato A ‘Che tempo che fa’: “C’è stata una novità, nel senso che mi è stato chiesto di andare a fare una cosa che è secondo me molto importante, molto bella. L’Università Cattolica mi ha chiesto di andare a dirigere un programma per l’educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle scuole superiori. Io andrei a farlo naturalmente gratuitamente, questa è una cosa che si fa per spirito di servizio. Questo programma consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera importante, io li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare le scuole, in tutta Italia, su invito delle scuole, a parlare di economia, di diritto, di Costituzione, di come si comunicano queste cose. Coordinerei questo, poi ovviamente parteciperei anch’io al programma”.
“Io stimo molto Elly Schlein e credo che stia facendo la cosa giusta nello spostare il Partito democratico un po’ più verso sinistra andando a rappresentare una parte sociale che forse adesso è forse rappresentata. La questione è la mia posizione, ci sono chiaramente delle differenze adesso che si sono create con il Partito democratico”. Lo ha detto il senatore Pd Carlo Cottarelli, che ospite di Fabio Fazio nel programma ‘Che tempo che fa’ su Rai3 ha annunciato che si dimetterà da senatore “nella prossima settimana, nei prossimi giorni”. A proposito delle differenze, Cottarelli ha detto: “Una di queste riguarda per esempio il ruolo che il merito deve avere in una società e nell’economia. Nel documento di valori del Pd del 2008, il ruolo del merito era molto enfatizzato. Nei più recenti documenti, quello di fine gennaio e nella mozione di Elly Schlein, è scomparso addirittura, si critica un po’ il criterio del merito”.
“Caro direttore, nei prossimi giorni presenterò le mie dimissioni dal Senato che dovranno poi essere approvate dall’Aula. Non è stata una scelta facile e La ringrazio per l’opportunità di spiegarne le motivazioni”. Esordisce così Carlo Cottarelli, senatore indipendente nel gruppo del Pd, in una lettera inviata al quotidiano la Repubblica. “Lascio il Senato per andare a dirigere, a titolo gratuito, un nuovo Programma per l’Educazione nelle Scienze Economiche e Sociali di rivolto agli studenti delle scuole superiori offerto dall’Università Cattolica di Milano”, spiega, argomentando poi le motivazioni della sua scelta. “Rispetto alla mia attuale posizione al Senato, due cose hanno reso più facile accettare la proposta fattami dall’Università Cattolica. Primo, in questo momento storico mi sembra che nella vita parlamentare ci sia molta, troppa animosità. Spesso le posizioni sono espresse “per partito preso” e i dibattiti sono solo un’occasione per attaccare l’avversario. Non intendo criticare i miei colleghi. Una forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione è probabilmente inevitabile in questo momento storico, ma i dibattiti estremizzati non sono nelle mie corde. Forse allora, nel mio piccolo, posso essere più utile al Paese tornando a commentare le politiche economiche dall’esterno, dicendo quello che penso senza il rischio di autocensurarmi”, è il primo punto illustrato da Cottarelli. Che prosegue: “Secondo, è innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico. Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi”.
“Una questione chiave è il ruolo che il “merito” debba avere nella società. Il principio del merito era molto presente nel documento dei valori del Pd del 2008, l’ultimo disponibile quando decisi di candidarmi. Manca invece in quello approvato a gennaio 2023 e nella mozione Schlein per le primarie. A livello più specifico, di recente ci sono stati diversi casi in cui non ho condiviso le posizioni prese dal Pd, per esempio su aspetti del Jobs Act, sull’aumento delle accise sui carburanti, sul freno al Superbonus e sul compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, come suggerito da Valditara. Ho posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull’utero in affitto e in parte anche sul nucleare”, aggiunge Cottarelli.
“Lo spostamento del Pd in un’area lontana dai miei valori liberal democratici ha facilitato la decisione”. Così in una intervista al ‘Corriere della Sera’ il senatore Carlo Cottarelli, spiega la scelta di lasciare il gruppo del Pd al Senato.”Anche la composizione della segreteria. Però, attenzione, credo che abbia fatto bene a spostare il Pd a sinistra”, ha aggiunto. “Il messaggio che adesso arriva dal Pd è più coerente con quello che dovrebbe avere un partito di sinistra. È importante che il messaggio di un partito sia chiaro”, ha spiegato. Tra gli elementi che lo hanno spinto alla decisione di lasciare il gruppo, ha sottolineato, sono stati “il tema dell’energia nucleare, il termovalorizzatore, il freno al superbonus, anche l’utero in affitto o alcuni aspetti del Jobs act. Ma questi sono temi specifici, non il tema fondante. Qual è? Il ruolo del merito nella società e il peso che debba avere l’uguaglianza delle opportunità rispetto all’uguaglianza redistributiva. Entrambi sono importanti ma è il peso relativo che conta”.