“Se oggi dichiareremo lo stato di emergenza sull’immigrazione? È un’ipotesi assai probabile. Ieri mi sono sentito col collega dell’Interno, Piantedosi, c’è una condizione di assoluta emergenza”. Così il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, a Radio Anch’io su Rai Radio1. “Non è un fatto nuovo, già da diverse settimane avevo lanciato l’allarme – ricorda –, ma complessivamente il governo, con il presidente Meloni, avevano evidenziato anche a Bruxelles quanto importante fosse l’esigenza di mettersi attorno a un tavolo per affrontare finalmente questo tema che è destinato a non esaurirsi almeno per i prossimi dieci anni”. “E’ una condizione che mette in sofferenza le strutture dello Stato ed è inevitabile perché parliamo di esseri umani che hanno diritti e verso i quali dobbiamo avere un approccio assai responsabile”, sottolinea Musumeci spiegando che lo stato di emergenza “che stiamo predisponendo questa mattina dovrebbe facilitare le procedure. Ricordiamoci che parliamo di un fenomeno di dimensioni mai conosciute nel passato. Le isole, né la Sicilia né Lampedusa, né le altre regioni, e penso a Calabria e Puglia, non possono da sole affrontare questa condizione di emergenza. È necessario quindi ricorrere a misure anche in deroga all’ordinamento vigente”.