La premier dopo le parole del presidente del Senato sull'attentato del 23 marzo 1944: "È stata una sgrammaticatura istituzionale, ma l'ha risolta lui"

È stata una sgrammaticatura istituzionale, ma l’ha risolta lui”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Vinitaly di Verona rispondendo una domanda di ‘Piazzapulita’ su La7 sulle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, in merito alla strage di via Rasella. “Le ha commentate lui, ha anche chiesto scusa”, ha aggiunto. 

Dopo la bufera innescata dalle sue parole sull’attentato di via Rasella – “una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza”, lo aveva definito – il presidente del Senato Ignazio La Russa aveva provato nella giornata di ieri a fare marcia indietro scusandosi. “Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso” afferma, ammettendo di aver “sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio. Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella Polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo”. Una precisazione che si annuncia come l’ultima, da parte di La Russa, che dice “basta, mi sono stancato. D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità, e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico su temi di attualità, non sul passato del quale, semmai, parlerò con gli storici e non con i giornalisti”.

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