Pnrr, obiettivi a rischio ma niente timori da governo

Il ministro Fitto tratta con l'Unione Europea

Nessun timore di rallentamenti ma una verifica con l’Ue su alcuni target del Pnrr. Rassicura il ministro per gli Affari europei, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, a Bruxelles per incontrare i commissari Schinas, Schmit e Kyriakides. E’ un canale aperto quello tra Roma e Bruxelles, con l’intento, da entrambe le parti, di arrivare a centrare gli obiettivi del piano di ripresa e resilienza italiano. Ma anche, in una fase successiva, concordare l’integrazione col capitolo del Repower e valutare eventuali modifiche. La trattativa si svolge su due piani: la questione della terza rata da 19 miliardi relativa agli obiettivi al 31 dicembre 2022 e l’assetto futuro del piano fino al 2026. Sulla prima questione la Commissione, d’intesa con il governo italiano, ha concesso un mese in più per la verifica, spostando a fine aprile la valutazione necessaria per l’esborso della rata. Tra i punti su cui Bruxelles ha chiesto chiarezza ci sono i progetti dello stadio di Firenze e del ‘Bosco dello sport’ di Venezia, su cui “il governo predisporrà risposte di chiarimento, sperando che si trovi in questo mese una soluzione di confronto con la Commissione europea”.

C’è poi il secondo nodo, che riguarda il raggiungimento degli obiettivi a lungo termine. Fitto conferma le affermazioni emerse ieri durante la presentazione della Relazione della Corte dei Conti sul Pnrr alla Camera. Cioè che alcuni obiettivi contenuti nel piano sono impossibili da realizzare nell’arco temporale del piano. “Stiamo facendo una verifica e la faremo con la Commissione, perché se dovesse emergere, su diversi progetti, che c’è l’impossibilità, e in alcuni casi è così – sottolinea Fitto – di poter realizzare alcuni progetti, che non c’entrano con gli obiettivi del 31 dicembre, ma sono generali, per un programma che ha come orizzonte il giugno 2026”. I contatti tra governo e Commissione sull’attuazione del Pnrr sono costanti e continui. “Con il commissario Gentiloni abbiamo quasi settimanalmente un incontro”, riferisce il ministro alla presentazione dell’ultimo libro di Casini all’Istituto italiano di Cultura a Bruxelles. La strategia è quella di valutare già la fattibilità degli obiettivi dei prossimi semestri fino al termine del piano nel 2026. Fare questo lavoro preliminare ci consente di evitare si ritrovarsi con problemi futuri, afferma Fitto. Nei prossimi mesi l’Italia presenterà il nuovo capitolo del RepowerEu e avrà la quota a fondo perduto proveniente dalla quota di scambio sulle emissioni Ets, una parte percentuale dei fondi di coesione, ma che “non può utilizzare a debito ulteriori risorse”, spiega Fitto, che definisce le polemiche delle ultime ore “surreali” visto che il governo si è insediato solo a ottobre.

L’opposizione parla di rischio di perdere i fondi del Recovery e, per bocca della neocapogruppo del Pd a Montecitorio Chiara Braga, chiede al governo di riferire in Aula. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, invita a dirottare i soldi del Pnrr destinati allo stadio di Firenze “sulle case popolari, scuole e Parco delle Cascine”. La Commissione rassicura sulla proroga di un mese, riferendo che non si tratta di una procedura insolita e che “non pregiudica in alcun modo la valutazione preliminare finale della Commissione su una richiesta di pagamento”. D’altronde, nemmeno espungere dalla richiesta di pagamento alcuni obiettivi e ricevere un importo minore sarebbe la prima volta, essendoci già stato il caso della Lituania. Sul tavolo negoziale tra la Commissione e il governo di Roma rimane la questione dei balneari su cui il governo, dopo la proroga di un anno delle attuali concessioni approvata nel Milleproroghe su pressione delle forze di maggioranza e il richiamo del presidente Mattarella, vuole porre rimedio una volta per tutte ed evitare un altro fronte aperto con Bruxelles.