Bufera per le parole del ministro degli Interni Piantedosi secondo cui la disperazione non giustifica viaggi che mettono a rischio la vita dei propri figli. Oggi, intervistato dal Corriere della Sera, ha replicato alle polemiche nate dopo le sue parole in merito alla strage di Steccato di Cutro, nel Crotonese. “Non c’è alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e Guardia di finanza” ha detto Piantedosi. Il titolare del Viminale aveva detto che “la disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli”.”Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”, precisa Piantedosi che ha ricordato di essere andato “subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo”. “E per questo dico che per occuparci concretamente della disperazione delle persone, e non a chiacchiere, così anche da evitare simili naufragi, ci siamo mossi sin dal nostro insediamento intensificando i corridoi umanitari con numeri (617 persone) che mai si erano registrati in un così breve lasso di tempo. In soli due mesi abbiamo anche approvato il decreto flussi che consentirà l’ingresso regolare di 83.000 persone”.
“Rispondere in Parlamento sarà l’occasione per illustrare ancora una volta una linea politica chiara che intende contrastare i flussi incontrollati e la rete dei trafficanti. Il resto sono vuote strumentalizzazioni di chi non è riuscito finora a offrire reali alternative ad illusori viaggi della speranza che mettono in pericolo vite umane” ha aggiunto Piantedosi in merito alla richiesta delle opposizioni di riferire in Parlamento su quanto avvenuto nel naufragio a Steccato di Cutro, nel Crotonese, dove sono morte oltre 60 persone.
“Una forte richiesta italiana” e che vi sia una “specificità delle frontiere marittime” dove è indispensabile la cooperazione europea “per la ricerca e il salvataggio in mare”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Pianteodsi, in Commissione Affari costituzionali al Senato. Il ministro dell’Interno ha anche annunciato che il tema sarà “in agenda” nel “prossimo Consiglio per gli Affari interni” rappresentando un “radicale mutamento di paradigma per il massimo organo decisionale europeo”.
L’imbarcazione naufragata dal Crotonese facendo 64 vittime di cui 14 minorenni era “condotta presumibilmente da tre scafisti di cui uno sototposto a fermo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante le comunicazioni sulle linee programmatiche del Viminale in Commissione Affari costituzionali al Senato. “È una tragedia che interroga le nostre coscenze per fermare traversate così pericolose”, ha detto Piantedosi. “L’imperativo – ha aggiunto – è combattere scafisti e partenze solo con azioni decise della Ue e dei Paesi di origine e transito per evitare che chi scappa da guerre e povertà si affidi a trafficanti di esseri umani senza scrupoli”.