Mattarella: “Politica estera spetta a Governo”

Mattarella: “Politica estera spetta a Governo”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Varese

Il capo dello Stato a Varese per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi dell’Insubria ha parlato delle sfide da risolvere: dai migranti al clima

Migranti, clima, integrazione, energia e politica estera. Questi i tanti temi trattati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso a braccio pronunciato nell’aula magna dell’Università dell’Insubria a Varese in occasione dell’inaugurazione del 25esimo anno accademico dell’ateneo. “Cinque anni fa abbiamo ricordato i 60 anni dei Trattati di Roma e si è tenuto a Roma un grande incontro di capi di Stato e di governo dell’Unione. Ovviamente era il governo presente, perché compete al governo la politica estera e non compete al presidente della Repubblica”, ha detto Mattarella.

In occasione di quella celebrazione a Roma, la sera al Quirinale, “ho rivolto un saluto nel quale ho detto ai presenti che i Paesi dell’Unione si dividono in due categorie: i Paesi piccoli e i Paesi che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi“, ha continuato il capo dello Stato che ha poi aggiunto: “Perché di fronte a queste sfide nessun Paese è in grado di affrontarle da solo, neppure il più forte economicamente e militarmente”. Questo è il grande lascito” dei padri fondatori dell’Ue. 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Varese
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Varese

Nessuno può affrontare sfide da solo

Il capo dello Stato ha poi sottolineato la necessità di unità e integrazione nell’affrontare le varie sfide del nostro tempo. “Richiedono integrazione tutte le sfide più importanti che abbiamo di fronte” oggi in Europa e nel mondo, “dal clima alle migrazioni, indotte in buone parte dai mutamenti climatici che stanno desertificando ampi spazi di territorio mondiale, dall’economia globalizzata a problemi che riguardano ogni aspetto. Basta pensare a due grandi transizioni, quella climatica e quella digitale. Tutti impegni che nessuno Stato è in condizione da solo di affrontare ma che richiedono una comune azione nell’ambito continentale. Questo è il nostro compito oggi”.

Avanti con integrazione su energia

Proprio il tema dell’integrazione è stato più volte ripreso da Mattarella nel suo intervento. “Era improbabile che i popoli europei, dopo una guerra sanguinosa fratricida, decidessero di superare tutto questo e di mettere in comune il proprio futuro. Era davvero improbabile ma avvenne. Non possiamo limitarci a questo ricordo”, ma “dobbiamo fare la nostra parte nel tempo che ci appartiene”, ha ricordato Mattarella che ha poi aggiunto: “La prima struttura organizzata dell’integrazione fu la Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Il carbone era l’energia del tempo. Allora quei sei Paesi, Italia compresa, affidarono le scelte e le decisioni sull’energia a un’autorità sovranazionale. Siamo oggi noi in condizione di farlo nell’Unione europea riguardo alla nuova energia? Che non è soltanto il gas ma anche le rinnovabili”. 

 

L’Ue deve continuare a trasmettere valori pace

Inevitabile il riferimento nel discorso di Mattarella all’Europa. “Dopo essere stata per secoli un teatro di guerre fratricide, è diventata un continente di sviluppo, di progresso, di pace, che deve continuare a trasmettere valori di pace intorno a sé anche in questo tempo drammaticamente segnato dal ritorno della guerra”, ha spiegato Mattarella. 

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