Il 25 settembre si terranno le elezioni, voto con cui si ridisegnerà l’assetto del Parlamento italiano, che passerà da 945 rappresentati a 600 membri. Ma come si vota?
Quest’anno sono chiamati alle urne quasi 51milioni di italiani; potranno esprimere le proprie preferenze sia per la Camera che per il Senato tutti i cittadini maggiorenni, iscritti alle liste elettorali del proprio Comune. Sono esclusi dal voto, invece, tutti coloro che hanno subito condanne penali definitive, con pene superiori ai 5 anni di età o ergastolo. I detenuti con pene inferiori possono votare all’interno delle carceri.
Il giorno delle elezioni, si potrà accedere al seggio con un documento di riconoscimento – anche scaduto se non si è fatto in tempo a rinnovarlo, ma con una foto – e la scheda elettorale. Chi non è in possesso, l’ha smarrita o ha esaurito gli spazi per registrare il voto, potrà fare richiesta di un duplicato presso le sedi dell’anagrafe del Comune di residenza anche il giorno del voto, dalle 7 alle 23.
La preferenza deve essere espressa unicamente con la matita copiativa, che verrà fornita dal presidente di seggio.
Le schede per votare sono due: una gialla per il Senato e una rosa per la Camera. Per esprimere la propria preferenza si dovrà tracciare una X sul simbolo del partito o della coalizione preferita. In questo modo il voto verrà assegnato sia ai candidati al plurinominale del partito prescelto, sia al candidato all’uninominale.
Si potrà anche barrare solo il nome del candidato all’uninominale: in questo modo il voto andrà al candidato e poi verrà ripartito fra tutti i partiti che lo sostengono. Si può anche tracciare una X sia sul simbolo del partito che sul candidato all’uninominale. Il voto viene annullato, invece, se si esprime il voto disgiunto, tracciando una X sul simbolo di un partito o di una coalizione ed un’altra X sul nome di un candidato di una coalizione diversa.
“La circolazione del virus sta riprendendo. Meglio recarsi al seggio indossando al mascherina ffp2”. È il consiglio di Massimo Andreoni, dell’Unità operativa complessa di malattie infettive, del Policlinico Tor Vergata di Roma. L’aumento dei contagi, con la fine dell’estate e la riapertura delle scuole “era atteso”, spiega il virologo, sottolineando che, proprio per questo, serve prudenza, e domenica, oltre alla tessera elettorale e al documento, “è bene recarsi al seggio portando con sé mascherina e igienizzante per le mani”, da usare prima e dopo il voto.
Da parte sua, il ministero dell’Interno ribadisce, come già per le elezioni di giugno, una serie di raccomandazioni per limitare la diffusione del virus nei seggi dove mascherine e igienizzanti, non saranno obbligatori, ma consigliati.
“Per quanto riguarda il distanziamento – sostiene Andreoni – mantenerlo, se ci si ritrova in fila, può essere complicato e il consiglio, per chi può, è di andare a votare negli orari in cui, solitamente, si recano meno persone”. “Magari senza portare con sè i bambini, se si è in condizione di poterlo evitare – aggiunge – cercando di mantenere le distanze soprattutto dalle persone anziane, che spesso sono le più fragili”.
Gli oltre 400mila positivi in isolamento domiciliare potranno votare da casa, ma solo a patto che abbiano già inviato al proprio comune la richiesta per il voto domiciliare.
Per i pazienti in ospedale, il Viminale ricorda che la legge “stabilisce che vengano istituite ulteriori sezioni elettorali in tutte le strutture sanitarie con almeno 100 posti letto, in cui sono operativi reparti Covid”. “Si evidenzia inoltre – prosegue il ministero – che per i ricoverati presso reparti Covid-19 con meno di 100 posti letto, si provvede alla raccolta del voto tramite i seggi speciali istituiti presso le strutture ospedaliere con almeno 100 posti letto, che ospitano reparti Covid-19, più prossime territorialmente”.