Il conflitto in Ucraina, la crisi climatica e il fenomeno migranti sono tra i temi affrontati da Mario Draghi nel suo intervento davanti all’Assemblea generale dell’Onu a New York. Il presidente del Consiglio è tornato a puntare il dito contro la Russia. “Le responsabilità del conflitto sono chiare – e di una parte sola. Ma è nostra responsabilità collettiva trovare risposte a questi problemi con urgenza, determinazione, efficacia”. Così il premier Mario Draghi, nel suo intervento alla 77esima Assemblea generale dell’Onu, nel quale ha sottolineato che “l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e le crisi che ne derivano – alimentare, energetica, economica – mettono a rischio i nostri ideali collettivi come raramente era accaduto dalla fine della Guerra Fredda”. Queste crisi, ha proseguito il premier, “si affiancano alle altre grandi sfide dei nostri tempi – il cambiamento climatico, la pandemia, le diseguaglianze – e ne amplificano i costi, soprattutto per i più deboli”. Per Draghi, “dobbiamo agire insieme e riscoprire il valore del multilateralismo che si celebra in quest’aula”.
Draghi contro i referendum per l’indipendenza in Donbass
“Finora, la Russia non ha dimostrato di volere la fine del conflitto: i referendum per l’indipendenza nel Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza”. Lo ha detto Mario Draghi in un passaggio del suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Il nostro obiettivo è la pace – ha detto il premier – Una pace che sia ritenuta accettabile dall’Ucraina, la sola che può essere duratura e sostenibile”. L’Italia, ha proseguito Draghi, “resta in prima linea per provare a raggiungere un accordo, quando sarà possibile”.
Draghi: “Le sanzioni hanno avuto effetto dirompente”
“Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia”. Lo ha sottolineato Mario Draghi in un passaggio del suo discorso davanti all’Assemblea generale dell’Onu. “La Russia – ha proseguito il premier – fatica a fabbricare da sola gli armamenti di cui ha bisogno, poiché trova difficile acquistare il materiale necessario a produrle”. Il Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato Draghi, “prevede che l’economia russa si contragga quest’anno e il prossimo di circa il 10% in totale, a fronte di una crescita intorno al 5% ipotizzata prima della guerra”.
Draghi: “Italia indipendente da gas russo entro 2024”
A oggi, abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo e contiamo di diventarne completamente indipendenti dal 2024″. Lo ha detto Mario Draghi in riferimento alle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, sottolineando che “l’Italia ha reagito con tempestività per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, per accelerare lo sviluppo dell’energia rinnovabile”. Mosca, ha ricordato il premier nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, “ha da subito tentato di dividere i nostri Paesi, a usare il gas come arma di ricatto”. La guerra in Ucraina, ha proseguito Draghi, “ha ridisegnato la geografia energetica e con essa il quadro geopolitico. L’Unione Europea è destinata a guardare sempre più verso sud e l’Italia vuole essere un ponte verso la sponda meridionale del Mediterraneo, verso tutto il continente africano”.